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Cingolani: price cap nazionale? L’Italia non è la Spagna

Rispondendo ad un interrogazione alla Camera il ministro della Transizione Ecologica spiega perché il mercato italiano non possa applicare un tetto temporaneo al gas utilizzato per generazione termoelettrica

Energia pro capite e benessere: come sono collegati?
Foto di jplenio da Pixabay

Price cap nazionale vs tetto al prezzo del gas degli hub 

(Rinnovabili.it) – L’applicazione di un tetto ai prezzi sul mercato elettrico all’ingrosso di Spagna e Portogallo (ipotesi ventilata anche dalla Grecia) continua a far discutere. E anche in Italia c’è chi si chiede se il meccanismo del price cap possa essere uno strumento valido per contrastare a livello nazionale il caro energia.

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Un’ipotesi per ora peregrina, come ha sottolineato il ministro alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo ad un interrogazione alla Camera. “Abbiamo studiato a fondo la questione, però il caso iberico non è replicabile come formula nel nostro Paese per una serie di motivi”, ha affermato il numero uno del MiTE. A cominciare da quelli di carattere infrastrutturale. A differenza di Spagna e Portogallo, le cui interconnessioni con il resto del Continente sono abbastanza limitate, il Belpaese vanta un livello di integrazione levato. Di conseguenza, mentre i Paesi della penisola iberica non sono in grado di apportare distorsioni rilevanti al mercato comune dell’energia, un tetto ai prezzi nostrani comporterebbe diversi problemi. Con il rischio che il mercato energetico italiano di perdere di competitività e non riuscire più ad attrarre i volumi necessari. “O lo fa tutta l’Europa, oppure rischieremmo di rimanere isolati, visto che noi, purtroppo, siamo interconnessi”, ha commentato Cingolani.

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 Non solo. “Le misure proposte da Spagna e Portogallo e quelle che l’Italia sta portando avanti in sede europea sono sostanzialmente differenti su un punto: il tetto temporaneo proposto da Spagna e Portogallo è limitato al solo gas utilizzato per generazione termoelettrica, con volumi relativi differenziali di costo che sono da coprire, però, in quantità sostanzialmente limitata; la proposta italiana prevede la fissazione di un tetto al prezzo del gas degli hub che è, quindi, relativo a tutti gli utilizzi del gas ed è un vero e proprio peak shaving, una limatura del picco, che è proprio pensato per evitare queste fluttuazioni estemporanee del prezzo spot”.