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Cingolani: Bollette energia in salita del 40%. Per economia circolare pronti 2mld

Da casa sua, a Genova, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani viaggia a tutto campo a un convegno sulla transizione ecologica. “Se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono in competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari; queste cose vanno considerate. Dobbiamo ricordarci che non esiste transizione ecologica, se non c’è anche quella sociale”

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di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Ci aspettano bollette energia in salita del 40%. E sul fronte dell’economia circolare sono in arrivo bandi da 2 miliardi di euro. Da casa sua, a Genova per l’intera giornata, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani viaggia a tutto campo a un convegno sulla transizione ecologica organizzato dalla Cgil dove parla di economia circolare e poi offre la sua previsione sulla bolletta elettrica.

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“Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40% – osserva Cingolani – queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle. Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, e anche perché aumenta il prezzo della CO2 prodotta”. Nel periodo luglio-settembre la bolletta della luce era aumentata del 20% a causa del forte aumento delle quotazioni delle materie prime e della crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2. E soltanto l’intervento del governo, con un provvedimento d’urgenza, era riuscito a contenere l’incremento al più 9,9%; generando non poche polemiche per la provenienza delle risorse che avevano consentito di tamponare la situazione (la querelle poi rientrata era che fossero fondi destinati ai parchi, e quindi sottratti alla tutela della natura).

“Se l’energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono in competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l’elettricità in casa – osserva il ministro – queste cose vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica”; un passaggio, quello della transizione ecologica, che – avverte Cingolani – “non può essere fatta a spese delle categorie vulnerabili”. E’ per questo che viene posto l’accento sul suo mandato: “Finché io avrò l’onere e l’onore di occupare questa posizione farò di tutto perché le due cose non vengano mai scisse. Le due cose vanno tenute insieme. Dobbiamo ricordarci che c’è una transizione sociale che deve andare di pari passo alla transizione ecologica. Quello che serve è una transizione giusta. Non esiste transizione ecologica, se non c’è anche quella sociale”.

Il ministro mette in evidenza però anche la necessità di accelerare sulla transizione: “Ogni anno dobbiamo alzare l’offerta di energia elettrica rinnovabile, quindi ogni anno dobbiamo immettere 8 Gigawatt di impianti nuovi. Oggi ne stiamo immettendo 0,8 Gigawatt; dobbiamo decuplicare la nostra capacità di installare impianti rinnovabili. Se riusciamo a fare elettricità verde tutta la filiera diventerà possibile. Il Pnrr è la base. Dobbiamo essere velocissimi e speriamo anche che la semplificazione burocratica funzioni, quella che abbiamo fatto col decreto semplificazioni per poter fare tutto in maniera puntuale”.

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Sul fronte dell’economia circolare è “uscito il bando per i progetti dei porti verdi, e usciranno presto quelli per le isole verdi e per l’economia circolare: i nuovi impianti e la trasformazione dei rifiuti. Investiremo oltre 2 miliardi per gli impianti di economia circolare. La raccolta differenziata deve arrivare al 75%, i restanti materiali vanno recuperati, in discarica ci deve finire meno del 10%”. Infine Cingolani parla di come il governo lancerà con questi 2 miliardi di euro un piano “per realizzare una cinquantina di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti attraverso l’economia circolare. I progetti innovativi migliori vinceranno”.