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Fallito blitz della maggioranza per nuove centrali nucleari in Italia con iter facilitato

Un emendamento al dl Sud avrebbe messo atomo e rigassificatori sotto l’etichetta di impianti energetici destinati alla sicurezza e difesa nazionale, garantendo una corsia agevolata. Ira delle opposizioni in commissione Bilancio

PNIEC 2023: il nuovo piano include nucleare e CCS
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Il governo sta ragionando su un piano da 15-20 centrali nucleari in Italia

(Rinnovabili.it) – Un emendamento al decreto legge Sud per offrire una corsia agevolata alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. Presentato nella notte in commissione Bilancio e ritirato in fretta per la protesta delle opposizioni. È così che la maggioranza ha tentato il colpo di mano per accelerare il ritorno all’atomo, uno dei temi su cui l’esecutivo ha puntato fin dal primo giorno in ambito energetico, insieme alla rinnovata centralità del gas fossile e delle infrastrutture collegate.

“Impianti energetici” destinati alla difesa nazionale

L’emendamento della maggioranza, firmato da Ylenja Lucaselli (FdI), Mauro D’Attis (FI) e Francesco Saverio Romano (Nm), avrebbe aggiunto anche gli “impianti energetici” alla lista di opere qualificate come destinate alla sicurezza e alla difesa nazionale, che nel testo originale – che tratta di flussi migratori – citava solo hotspot e CPR. Come tali, gli impianti avrebbero beneficiato di un iter autorizzativo molto diverso da quello normale.

Oltre alle centrali nucleari, la norma sarebbe stata applicabile anche ad altre tipologie di impianti energetici, come i rigassificatori. Finiti anch’essi nel fuoco delle polemiche, locali e nazionali, con il piano di potenziamento della capacità di rigassificazione tramite strutture offshore prima e poi con l’idea di rispolverare vecchi progetti di hub per il gas naturale liquefatto onshore in diversi punti della penisola.

Secondo le opposizioni la modifica avrebbe aperto al rischio di “applicare i requisiti di segretezza e le deroghe alle procedure di autorizzazioni anche a rigassificatori o centrali nucleari”, sottolinea Maria Cecilia Guerra (Pd). “Abbiamo chiesto spiegazioni, i relatori non sono stati in grado di darle. Hanno provato a sostenere che serviva per portare l’elettricità a caserme e Cpr, cosa ovviamente non vera. Se vogliono introdurre un provvedimento così grave lo facciano nel decreto energia, alla luce del sole”.

20 nuove centrali nucleari in Italia, il piano atterra a Palazzo Chigi

Intanto anche l’esecutivo si muove. Nei giorni scorsi Edison e Ansaldo avrebbero presentato al governo, fresco di lancio della Piattaforma Nazionale Nucleare Sostenibile che riunisce politica, industria e mondo della ricerca, un’ipotesi di piano per creare tra le 15 e le 20 nuove centrali nucleari in Italia fra il 2030 e il 2050, puntando tutto sui mini-reattori nucleari seguendo l’esempio francese e inglese.