Rinnovabili • Centrali nucleari: l’Olanda costruirà due nuovi impianti Rinnovabili • Centrali nucleari: l’Olanda costruirà due nuovi impianti

La Germania allunga la vita delle sue centrali nucleari. Ma solo per pochi mesi

Gli impianti di Neckarwestheim nel Baden-Württemberg e di Isar 2 in Baviera continueranno a operare oltre la deadline di dicembre 2022. Ma non riceveranno nuovo combustibile: andranno a esaurimento delle scorte attuali

Centrali nucleari: l’Olanda costruirà due nuovi impianti
via depositphotos.com

Due delle tre centrali nucleari saranno in funzione fino ad aprile 2023

(Rinnovabili.it) – La Germania prolungherà la vita di due delle tre centrali nucleari ancora in funzione per far fronte allo stop delle forniture di gas dalla Russia. Ma l’estensione è di pochi mesi: fino ad aprile 2023, invece della chiusura programmata entro il 31 dicembre di quest’anno. L’idea del governo è di garantirsi una “riserva di emergenza” durante l’inverno. Superata la stagione fredda, dovrebbero bastare le nuove forniture alternative di Gnl per soddisfare la domanda interna.

Solo pochi mesi in più per le centrali nucleari tedesche

Se il governo ha deciso di tenere in vita le centrali nucleari dopo l’esito di uno stress test condotto dagli operatori di rete, il superministro dell’Economia e della Transizione ecologica, il verde Robert Habeck, ieri ha assicurato che Berlino non devierà dal phase out dell’energia atomica deciso dopo il disastro di Fukushima del 2011. Agli impianti di Neckarwestheim nel Baden-Württemberg e di Isar 2 in Baviera non arriverà più combustibile: continueranno a operare fino ad aprile esaurendo gli stock attuali. La centrale di Emsland in Bassa Sassonia, invece, chiuderà come da programma a dicembre.

Nuove tensioni nel governo

La scelta di Habeck ha irritato parte della coalizione di governo. Il motivo? Molti, soprattutto i liberali dell’FDP, si aspettavano un’estensione ben più lunga. Di fatto, una sospensione a tempo indeterminato dell’addio al nucleare. Habeck invece ha sempre premuto per spegnere le centrali nucleari, posizione che aveva ribadito pubblicamente non più tardi del 21 agosto. La decisione presa dal leader dei Verdi tedeschi – da sempre contrari all’atomo – è quindi una concessione mascherata: gli impianti lavoreranno fino a esaurimento scorte, con una deviazione minima dalla tabella di marcia stabilita dal governo Merkel.

Ed è motivata non con necessità interne, bensì con il bisogno di garantire l’export di elettricità in nome della solidarietà europea. “Abbiamo un livello molto alto di sicurezza di approvvigionamento nel sistema elettrico in Germania. Abbiamo energia sufficiente in Germania e per la Germania”, ha spiegato Habeck in conferenza stampa ieri. “Siamo un Paese esportatore di elettricità. Ma facciamo parte di un sistema europeo”, ha aggiunto.

C’è però una condizione alla quale le centrali potrebbero ripartire, ha specificato Habeck: se le disparità tra la generazione elettrica a Nord e Sud diventa troppo grande per essere gestita dalla rete. In quel caso, assicura il ministro, gli impianti possono essere riattivati nel giro di una settimana circa. Oggi, i tre siti ancora attivi producono il 5-7% dell’elettricità tedesca.