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Galoppa la capacità installata nel mondo di cattura e stoccaggio di carbonio

La capacità totale si attesta a 110 milioni di tonnellate, se si sommano anche gli impianti in progettazione e in fase di costruzione

Cattura e stoccaggio di carbonio
Credits: Marion Wellmann da Pixabay

Nell’ultimo anno entrati in funzione 17 impianti per cattura e stoccaggio di carbonio

(Rinnovabili.it) – In crescita di un terzo rispetto all’anno precedente. Le tecnologie per cattura e stoccaggio di carbonio (CCS) continuano la loro corsa a livello mondiale quanto a capacità installata. Anche se resta ancora ben distante dai livelli che sarebbero necessari per centrare gli obiettivi climatici più ambiziosi. E’ lo stato dell’arte secondo il Global CCS Institute di Melbourne che monitora la diffusione di questa tecnologia a livello globale.

La capacità totale di cattura e stoccaggio di carbonio è passata da dagli 85 milioni di tonnellate del 2019 agli oltre 110 milioni di tonnellate 2020. Cifra a cui si arriva, però, solo se si sommano agli impianti attivi e in funzione anche i progetti in fase di costruzione o anche soltanto di sviluppo.

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Secondo Brad Page, a capo del think tank australiano, dietro il boom della tecnologia CCS si vede chiaramente l’impatto dei nuovi e più alti livelli di ambizione climatica che si stanno affermando in tutto il mondo. Anche tra i paesi che figurano saldamente in cima alla lista dei principali inquinatori mondiali, come Cina, Usa, Giappone e Corea del Sud. Per Page “uno dei maggiori fattori che guidano questa crescita è il riconoscimento che il raggiungimento di emissioni nette zero è urgente ma irraggiungibile senza riduzioni di CO2 da settori ad alta intensità energetica”.

Neutralità climatica e CCS vanno a braccetto, quindi. Una posizione peraltro condivisa anche dall’Iea, l’agenzia internazionale per l’energia. Che in un rapporto sulla materia pubblicato a settembre stimava che la cattura e stoccaggio di carbonio potesse pesare fino al 15% della CO2 sequestrata globalmente nel 2070.

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Un ruolo che sarebbe “implicito nel rapporto speciale IPCC 1.5”, cioè la roadmap del Panel intergovernativo sul cambiamento climatico per tenere il riscaldamento globale entro gli 1,5°C. L’IPCC stima che entro il secolo debbano essere catturate tra 350 e 1200 Gt di CO2, ma ad oggi la capacità CCS sequestra circa 40 Mt l’anno. Perciò la capacità installata “deve aumentare di almeno 100 volte entro il 2050 per soddisfare gli scenari stabiliti dall’IPCC”, conclude Page.

Negli ultimi 12 mesi sono entrate in funzione 17 nuovi impianti per CCS. Di questi, 12 si trovano negli Stati Uniti, anche grazie a incentivi fiscali ad hoc.