Gli sforzi mondiali per raggiungere il settimo obiettivo di sviluppo sostenibile sono troppo lenti. Al ritmo attuale 670 milioni di persone saranno ancora senza elettricità entro il 2030
IRENA pubblica l’edizione 2022 del Tracking SDG 7: The Energy Progress Report
(Rinnovabili.it) – Il Covid-19 ha colpito duramente anche i progressi verso l’accesso universale all’energia pulita, uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile concordati a livello mondiale. Nonostante le rinnovabili siano state l’unica fonte energetica a crescere durante la pandemia, le continue interruzioni dell’attività economica e delle catene di approvvigionamento hanno creato un divario ancora più grande tra paesi ricchi e paesi poveri.
Lo spiega oggi l’edizione 2022 del Tracking SDG 7: The Energy Progress Report, documento con cui l’Agenzia Internazionale delle energie rinnovabili (IRENA) fa il punto della situazione. A livello mondiale – sottolinea il rapporto – 733 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità. E ben 2,4 miliardi cucinano impiegando combustibili dannosi per la loro salute e l’ambiente. Numeri in parte conosciuti che tuttavia non migliorano nelle previsioni a medio termine. Secondo l’Agenzia, infatti, al ritmo attuale 670 milioni di persone saranno senza elettricità entro il 2030, 10 milioni in più rispetto alle precedenti previsioni.
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Un rallentamento legato agli effetti della crisi sanitaria globale, e su cui oggi la guerra russa in Ucraina potrebbe portare nuove battute d’arresto. Ad aggravare la situazione anche il calo dei flussi finanziari internazionali per il secondo anno consecutivo, scesi a 10,9 miliardi di dollari nel 2019. “Il finanziamento pubblico internazionale per le energie rinnovabili deve accelerare, soprattutto nei paesi più poveri e vulnerabili”, spiega Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA. “Non siamo riusciti a sostenere i più bisognosi. Con solo otto anni rimasti per ottenere l’accesso universale all’energia pulita e a prezzi accessibili, abbiamo bisogno di azioni radicali per accelerare l’aumento dei flussi finanziari pubblici internazionali e distribuirli in modo più equo”.
L’obiettivo dedicato all’accesso all’energia mira anche a portare il tasso globale di miglioramento annuale dell’intensità dell’energia primaria – la quantità di energia utilizzata per unità di ricchezza creata – al 2,6% nel 2010-2030 rispetto al 1990-2010. Peccato che ad oggi gli sforzi profusi non abbiano superato l’1,9%.
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