Le politiche energetiche europee hanno favorito la diffusione delle rinnovabili. Ora gli interventi devono essere modificati per sostenere la competitività
I colossi energetici stanno sostenendo che l’Ue non dovrebbe sostituire gli attuali obiettivi al 2020. Gli oppositori degli attuali vincoli sostengono concedano troppo poca flessibilità ai governi mentre i sostenitori ci tengono a sottolineare che il pacchetto ha portato nuovo lavoro e la rapida espansione del settore delle energie rinnovabili contribuendo anche alla riduzione del costo dell’elettricità. “Dobbiamo ridurre la velocità a cui l’Europa sta costruendo nuovi impianti eolici e pannelli solari. Al momento, non è sostenibile” ha dichiarato Gérard Mestrallet, amministratore delegato di GDF Suez, al Financial Times, aggiungendo che le sovvenzioni dovrebbero essere “limitate a tecnologie che non sono ancora mature, come ad esempio l’energia delle maree e delle onde” e che andrebbero diminuiti gli aiuti alle tecnologie ormai diffuse in maniera proporzionale rispetto al calo dei costi dei dispositivi.