All'edizione 2016 del Forum energia nell’arco alpino si discute di clima e rinnovabili. Fischler: "Serve una strategia comune”
(Rinnovabili.it) – Le Alpi sono uno dei territori più vulnerabili al cambiamento climatico. Negli ultimi 120 anni le temperature a livello alpino sono cresciute di circa 2 gradi centigradi, quasi il doppio della media globale. E le previsioni per il futuro affermano che la colonnina di mercurio continuerà a crescere. Adattamento e resilienza sono pertanto divenute le parole d’ordine dei partecipanti alla seconda edizione del Forum energia dell’arco alpino, vero e proprio strumento di coordinamento delle strategie energetiche del territorio.
Il Forum, tenutosi ieri sede dell’EURAC di Bolzano, ha riunito allo stesso tavolo politici, fornitori di servizi energetici e ricercatori si incontreranno con l’obiettivo di facilitare l’avvio di una strategia energetica comune e discutere le conseguenze della conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Se nella prima edizione – tenutasi a Monaco nel 2014 – erano stati sviluppati i primi elementi di questa visione condivisa, l’incontro di quest’anno è servito a entrare nel vivo della questione, definendo il ruolo che le Alpi possono giocare sia nella partita climatica che in quella prettamente energetica, come produttore e consumatore.
“Per fare questo, però, diventa indispensabile una strategia congiunta tra tutti gli attori. Le Regioni sono chiamate ad assumere una specifica responsabilità e avranno un compito chiave nel nuovo scenario energetico europeo”, ha detto l’assessore provinciale Richard Theiner. Elemento su cui concorda appieno anche il presidente del Forum europeo di Alpbach Franz Fischler che ha ricordato come il Forum sia stato creato per favorire un nuovo pensare comune delle Regioni alpine, che “devono remare tutte assieme nella stessa direzione”.
Ciò che emerso è la convinzione condivisa che per ridurre il riscaldamento globale entro limiti accettabili ci si debba allontanare il più possibile dall’energia fossile entro il 2050: “Non c’è alternativa alla massiccia riduzione del consumo di energia, a un incremento dell’efficienza energetica e a un potenziamento delle fonti di energia rinnovabile”, ha aggiunto Theiner.
Rispetto ad altre aree, nell’arco alpino gli obiettivi UE sul clima e sull’energia vanno ancor più bilanciati con diversi ambiti: l’ambiente e la tutela della natura, la gestione delle zone di pericolo, lo sviluppo del territorio e lo sviluppo regionale sostenibile nelle aree periferiche. Negli obiettivi del pacchetto per il clima varato dalla Provincia nel 2011, ha ricordato ancora Theiner, le emissioni annue pro-capite di CO2 in Alto Adige dovrebbero ridursi a 4 tonnellate entro il 2020 e a 1,5 tonnellate entro il 2050, mentre la quota di energia rinnovabile dovrebbe salire al 75% del totale consumato in Alto Adige entro il 2020 e al 90% entro il 2050.