Presentato a Londra il nuovo Piano Enel 2018-2020
(Rinnovabili.it) – Digitalizzazione, riallocazione del capitale verso le economie mature, nuovi investimenti nelle rinnovabili e nelle soluzioni intelligenti. Si potrebbe riassumere così il nuovo Piano strategico 2018-2020 presentato ieri a Londra dall’Enel. Un documento che traccia la profonda operazione di trasformazione abbracciata dalla società e che fa di innovazione e riduzione del rischio i suoi capisaldi.
Il Gruppo, come molte altre utility europee, si ritrova oggi a ridisegnare il proprio business per fronteggiare la contrazione dei margini nell‘attività tradizionale di generazione. Ecco perché una delle mosse inserite nel nuovo piano Enel 2018-2020 prevede la cessione di alcuni asset esistenti (per 3,2 miliardi di euro) principalmente focalizzati su impianti di generazione da fonte termoelettrica.
“Siamo leader in macro-aree fondamentali per la crescita sostenibile quali le rinnovabili e le reti di distribuzione digitalizzate – ha dichiarato l’a.d. Francesco Starace -Possiamo estrarre valore dai trend dell’urbanizzazione, dell’elettrificazione della domanda e della profonda decarbonizzazione che ne consegue, per cogliere le opportunità che derivano dal radicale cambiamento che scuote l’intero settore energetico”.
Dagli smart meter alle rinnovabili
A scrivere il futuro della società saranno quei 24,6 miliardi di euro d’investimenti previsti tra il 2018 e il 2020. Una cifra che conta su 500 milioni di euro in più rispetto al piano precedente. Di questi, 5,3 miliardi andranno nella digitalizzazione di attività e processi. Si prevede che il numero di contatori intelligenti installati salirà a 47,9 milioni, di cui 17,4 milioni di seconda generazione, con l’obiettivo di raggiungere a fine triennio ben 67 milioni di clienti.
Alle energie rinnovabili saranno destinati 8,3 miliardi di euro, che dovrebbero consentire di realizzare una capacità totale aggiuntiva di 7,8 GW nei prossimi tre anni. Il Piano sottolinea come quasi la metà di queste risorse saranno finanzieranno attività di BSO, acronimo di “Build, Sell and Operate”. Si tratta di un modello operativo a minore intensità di capitale, che permette di raggiungere gli obiettivi societari ma utilizzando meno finanza. In altre parole il Gruppo, come già fatto lo scorso anno, prenderà parte a gare e aste per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici o eolici a livello internazionale, li realizzerà per poi venderli a una controparte finanziaria, conservandone solo la gestione.
Nasce il nuovo brand Enel X
Ben 800 milioni di euro vanno invece ad operazioni quali installazione di stazioni di ricarica, fibra ottica, piattaforme di software ed illuminazione pubblica, attraverso la linea di business e-Solutions opererà sul mercato nel 2018 con il nuovo brand Enel X. Il gruppo ha presentato la nuova identity della divisione globale, lanciata a maggio scorso e guidata da Francesco Venturini, con cui mira a sfruttare la possibilità della trasformazione energetica con lo sviluppo di prodotti innovativi e soluzioni digitali specifiche. Nel dettaglio state create quattro linee di prodotti e servizi:
- e-Industry che offre soluzioni a grandi clienti commerciali e industriali con una particolare attenzione verso i servizi di “flessibilità”;
- e-Mobility che copre tutte le tipologie di clienti, dai residenziali agli industriali e ai clienti pubblici, con lo scopo di diventare leader tecnologico nel settore;
- e-Home che offre soluzioni ai clienti residenziali quali l’installazione, la manutenzione e la riparazione di avanzate soluzioni tecnologiche per la casa;
- e-City dedicata a servizi di energia integrati alle pubbliche amministrazioni e alle municipalità, e soluzioni per la connettività come l’offerta wholesale di servizi di fibra ottica.