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Piano d’azione Finanza sostenibile, così cambierà l’economia europea

La Commissione europea pubblica la nuova tabella di marcia per rafforzare il ruolo della finanza privata nella realizzazione dei target climatici e di sviluppo sostenibile

Piano d'azione Finanza sostenibile

 

Al via il  Piano d’azione Finanza sostenibile

(Rinnovabili.it) – Dare valore alla lotta ambientale ridisegnando le norme che regolano la finanza europea affinché sposi la causa climatica. Nasce così il Piano d’azione Finanza sostenibile dell’UE, la nuova strategia comunitaria “per un’economia più verde e più pulita”.

Dopo le indiscrezioni emerse nei giorni passati, la Commissione europea pone fine a ogni dubbio pubblicando la roadmap che avvicinerà la finanza privata ai target dell’Accordo di Parigi. Elaborato a partire dalle raccomandazioni di un gruppo d’esperti d’alto livello, il Piano d’azione Finanza sostenibile ha un compito non da poco: dovrà creare un sistema in cui gli obiettivi ambientali e sociali siano parte integrante di qualsiasi scelta economica-finanziaria.

 

Per ottenere ciò, la strategia si muoverà lungo tre direttive: il riorientamento dei flussi di capitale verso investimenti “verdi”, la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici, dal degrado ambientale e dalle questioni sociali, e l’incremento della trasparenza delle attività economiche. In altre parole si cercherà di facilitare e supportare le scelte economiche più in linea con l’impegno preso dall’UE e i suoi Stati membri con il patto sul clima del 2015. “Le nostre proposte – ha spiegato Vicepresidente Frans Timmermansconsentiranno agli investitori e ai singoli cittadini di effettuare una scelta chiara, di modo che il loro denaro sia utilizzato in maniera più responsabile e a beneficio della sostenibilità.”

 

Il piano sarà discusso formalmente il prossimo 22 marzo, in occasione di una riunione d’alto livello a Bruxelles. Nel frattempo l’esecutivo anticipa le principali azioni che compongono la strategia e che, secondo Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, potrebbero addirittura “rappresentare il parametro di riferimento mondiale per la finanza sostenibile”.

Uno dei punti fondamentali, prevede di stabilire un linguaggio comune per la finanza sostenibile, ovvero una tassonomia della sostenibilità UE, che fornisca un sistema di classificazione dei progetti a favore di clima, ambiente e sociale. In altre parole definirà ciò che è sostenibile e identificherà le aree in cui gli investimenti possono avere l’impatto maggiore. Saranno inoltre creati standard ed etichette per prodotti finanziari verdi, una sorta di ecolabel che permetta di individuare agevolmente gli investimenti che rispettano i criteri ambientali o di basse emissioni di carbonio.

 

Accanto alle nuove opportunità si mescoleranno anche una serie di obblighi: i gestori di attività o fondi così come gli investitori istituzionali dovranno tenere conto dei fattori di sostenibilità nel processo d’investimento, rendendo più stringenti gli obblighi di comunicazione. Le imprese di assicurazione, d’investimento e di consulenza finanziaria dovranno consigliare i clienti in base alle loro preferenze in materia di sostenibilità.

“Soltanto con l’aiuto del settore finanziario – ha concluso Timmermans – possiamo soddisfare il fabbisogno di finanziamento di 180 miliardi di euro l’anno per conseguire i nostri obiettivi in termini di clima e di energia, contribuendo così ad un futuro sostenibile per le prossime generazioni.”