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Domanda di petrolio: i 3 fattori che stanno preoccupano le Big Oil

I trasporti su strada hanno il potenziale di assestare un duro colpo agli investimenti petroliferi mondiali. Il Road Fuels Outlook spiega come

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BloombergNEF pubblica le stime sulla domanda di petrolio da parte dei veicoli

(Rinnovabili.it) – Il trasporto su strada rappresenta da solo oltre il 40% della domanda globale di petrolio. Dal 2000 la crescita del primo settore è responsabile di oltre la metà dell’aumento del secondo. E più veicoli entrano in circolazione, maggiori saranno i consumi di benzina e gasolio. Esistono tuttavia precisi fattori in grado di modificare radicalmente il risultato di questa equazione. BloombergNEF li ha analizzati nel suo nuovo Road Fuels Outlook, immaginando il trend dei consumi per il comparto dei veicoli passeggeri e commerciali da oggi al 2040.

Nel dettaglio, gli analisti hanno identificato tre fattori ritenuti dirompenti sulle prospettive di crescita delle Big Oil. Si parte dai miglioramenti tecnologici nel consumo di carburante, su cui premono le nuove normative internazionali per arrivare alla crescita del segmento a trazione “alternativa” e la diffusione dei servizi di sharing mobility.

 

Nel nostro Road Fuels Outlook, prevediamo che la domanda di petrolio nei settori dei veicoli leggeri e pesanti raggiungerà il picco nel 2030 a 45,1 miliardi di tonnellate prima di scendere a 39,6 miliardi di tonnellate nel 2040, nonostante una crescita significativa delle flotte commerciali e passeggeri a livello mondiale”, spiegano Daisy Maugouber e David Doherty di BNEF.

 

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Credit: BloombergNEF

 

Secondo l’analisi, i miglioramenti obbligatori in termini di risparmio di carburante sono il modo più efficace per ridurre il consumo di petrolio e le emissioni prima del 2030. Attualmente i più grandi contributi in tal senso sono attesi dalle politiche adottate da Stati Uniti e Cina per i veicoli commerciali leggeri (con termine al 2025) e quelle dell’Unione europea per veicoli leggeri e pesanti e l’UE (termine al 2030).

 

Ovviamente sarà anche la nuova spinta ai veicoli ecologici a determinare una rimodulazione della domanda di petrolio nel comparto. Gli analisti si aspettano che i mezzi a metano, ibridi ed elettrici penetrino rapidamente nel settore dei trasporti su strada, aggiungendo oltre mezzo miliardo di veicoli alla flotta globale sono nel campo dei trasporti commerciali.

 

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Terzo fattore, i servizi di mobilità condivisa come Uber, DiDi Chuxing e Grab, capaci di aiutare a soddisfare la crescente domanda di trasporti nei mercati in via di sviluppo. BNEF stima che la sharing mobility possa raggiungere i 2.000 miliardi di chilometri percorsi entro la fine del 2040.

“Inoltre l’adozione di veicoli elettrici da parte dei servizi di mobilità condivisa aumenterà più rapidamente di quelli di proprietà grazie ad una migliore economia”, aggiungono Maugouber eDoherty. “Si prevede anche che le tecnologie di guida automatica arrivino nella seconda metà degli anni ’30, momento in cui i veicoli elettrici saranno meno costosi rispetto a quelli tradizionali equivalenti, quindi anche i mezzi senza guidatore saranno probabilmente elettrici”.