Difficoltà per auto elettrica e biocarburanti con il calo del barile, ma il settore delle rinnovabili resta saldo secondo l’agenzia internazionale Irena
(Rinnovabili.it) – Il crollo del prezzo del petrolio rischia di travolgere il mercato dell’auto elettrica. Lo sostiene il Financial Times, ipotizzando che la situazione metterà in difficoltà anche i biocarburanti. Questo perché si trovano a competere direttamente con le auto a benzina, più economiche da gestire in questo a causa del calo dei prezzi alla pompa.
Ma parchi eolici, impianti solari e altre fonti rinnovabili non dovrebbero essere influenzati dal calo vertiginoso del barile, perché non affrontano qualcosa di simile in termini di concorrenza. Così ha risposto Adnan Amin, direttore generale della Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, (Irena), una organizzazione intergovernativa con sede ad Abu Dhabi.
«Ci aspettiamo di vedere impatti sulla produzione di biocarburanti liquidi, sui relativi investimenti e su quelli nel settore della mobilità elettrica ibrida», ha detto a margine dell’assemblea annuale dell’agenzia tenutasi nella capitale degli Emirati Arabi durante il fine settimana.
Amin ha però ammesso che il rapido declino del prezzo del petrolio ha provocato incertezza nel settore delle energie rinnovabili, e può essere seguito da alcuni crolli nel costo del gas, che potrebbero rappresentare un problema per i generatori eolici e fotovoltaici.
Ma il direttore generale di Irena si è anche detto fiducioso circa le prospettive per il settore, radicalmente cambiato da qualche anno a questa parte: «C’è una concezione qualitativamente diversa oggi circa il potenziale delle energie rinnovabili, in particolare nella produzione di energia», ha dichiarato, sottolineando i forti cali nel costo di molte forme di energia pulita, in particolare dei pannelli solari.
Secondo Irena, il prezzo dei pannelli è sceso del 75 per cento dal 2009, e il totale dei costi degli impianti solari su larga scala installati tra il 2010 e il 2014, addirittura del 65 per cento.
A questo calo dei prezzi, tuttavia, non corrisponde la crescita della quota complessiva di energia rinnovabile nel mix globale. Essa ha rappresentato il 22 per cento della produzione mondiale di elettricità nel 2013, secondo Irena, e il 19 per cento del consumo totale di energia, che comprende anche riscaldamento e trasporti. Dal 2011 ad oggi, la crescita del consumo è stata solo dello 0.2 per cento annuo, contro un obiettivo dell’1 per cento fissato dall’iniziativa Onu del 2011, intitolata “Sustainable Energy for All”.