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Una petizione contro la riforma della bolletta elettrica

Dopo due esposti rimasti senza replica, il gruppo di associazioni che si oppone alla riforma della bolletta elettrica punta tutto su una petizione on line

Una petizione contro la riforma della bolletta elettrica

 

(Rinnovabili.it) – Una petizione per costringere il Ministero dello Sviluppo economico, l’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico a fermare la riforma della bolletta elettrica, approvata il 2 dicembre scorso, che entrerà in vigore il prossimo anno. È il tentativo dei gruppi ambientalisti e delle rinnovabili che stanno portando avanti una battaglia contro i correttivi del governo che premierebbero i grandi consumatori e le fasce più abbienti della popolazione a scapito dei redditi più bassi.

«Nonostante i tentativi di dialogo delle associazioni per negoziare con Aeegsi una riforma che supportasse realmente tutti gli utenti – attaccano le associazioni – la decisione dell’Autorità di fatto penalizza l’efficienza energetica, favorendo l’utilizzo delle fonti fossili e portando benefici economici solamente ai distributori e grossisti di energia elettrica».

Il lancio della petizione fa seguito a due esposti, già presentati da Italia Solare, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef, Wwf e Greenpeace al Garante della Concorrenza e alla Commissione europea, finora senza risposta. Eppure, le conseguenze della riforma potrebbero essere devastanti. Il gruppo di associazioni dichiara che dal 2016, anziché pagare come ora in proporzione ai consumi effettivi, i cittadini pagheranno una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, soprattutto il fotovoltaico.

 

Una petizione contro la riforma della bolletta elettrica 2Le associazioni si attendono una crescita delle bollette di gran parte delle famiglie pari al 10-30% in un anno: in cifre, questo significa 1,5 miliardi di euro all’anno in più sulla bolletta degli utenti domestici che finiranno nelle tasche di distributori e grossisti dell’elettricità.

L’altro corno del problema, spiegano gli oppositori, è il calcio negli stinchi alle rinnovabili. La riforma penalizzerà tutti i produttori di energia pulita e soprattutto chi possiede un impianto fotovoltaico.

«C’è un’evidente contraddizione tra gli obiettivi fissati alla COP21 di Parigi, in cui i governi si sono impegnati a ridurre le emissioni e a investire in energie rinnovabili, e la riforma dell’Autorità che invece penalizza l’economia verde e il risparmio energetico», ha dichiarato Vittorio Longhi, direttore di Progressi.