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Tempo di riforma energetica per la Spagna

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma del settore energetico dopo l’accordo raggiunto tra i Ministeri di Finanze e Industria sulla nuova tassa per l’energia elettrica e il gas

(Rinnovabili.it) – Due nuove tasse sul nucleare, accise speciali, un’imposta sull’energia idroelettrica, un tributo a tasso fisso del 6% per tutti i tipi di tecnologia energetica di ultima generazione, produzione rinnovabile compresa. Questo quanto prevede la riforma del comparto energetico annunciata dal Ministro spagnolo della Industria, José Manuel Soria. “Rappresenta una delle riforme più necessarie in questo momento, in quanto il buco lasciato dagli ex dirigenti è pari a 24.000 milioni di euro e aumenta ogni anno di 5.000 milioni di euro”, ha commentato il vice primo ministro, Soraya Saenz de Santamaria, a margine del Consiglio dei ministri che ha approvato ieri il disegno di legge. Si tratta, parole della dello stesso Soria, di una “riforma difficile, perché ci siamo posti come obiettivo di non rialzare le tariffe elettriche ai consumatori”.

L’intenzione del Governo spagnolo è quella  di  annullare il deficit  entro la fine del prossimo anni e una delle alternative  più valide sembra dunque essere l’imposizione di nuove misure fiscali per ottenere del reddito supplementare. In primo luogo Madrid applicherà una “gravamen nuclear” composta da una tassa sulla produzione di rifiuti – che si stima possa portare a delle entrate per le casse statali di 269 milioni tra il 2013 e il 2015 –  e da una tassa sullo stoccaggio delle scorie. Dall’imposta del 6% su tutte le vendite di energia elettrica si dovrebbero ricavare circa 571,7 milioni di euro.

 

 

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