(Rinnovabili.it) – Dai ad un responsabile politico l’obiettivo di costruire la transizione verso un futuro a basse emissioni e avrai in cambio un piano di stampo industriale calato dall’alto sul sistema paese. Dallo ad un esperto di storia della tecnologia e sostenibilità come Johan Schot e quello che otterrai indietro sarà un approccio diametralmente opposto. Direttore della Science Policy Research Unit presso l’Università del Sussex, Schot pone le basi della transizione energetica al livello più basso del processo decisionale: la gente comune. In una ricerca pubblicata nel numero di maggio di Nature Energy, lo scienziato dimostra come gli individui possano partecipare alla rivoluzione low carbon, partendo da una premessa: assegnare alle persone il ruolo di meri consumatori di energia significa perdere il potenziale della società di cambiare l’attuale sistema energetico.
La ricerca mette a fuoco i differenti ruoli che, in questo contesto, possono giocare definiti “gruppi di utenti”. Sono cinque in tutto le categorie ravvisate nella società moderna, capaci di plasmare la transizione cambiando tecnologie e applicazioni. Schot ci tiene che non siano chiamati semplicemente consumatori, quanto piuttosto creatori, influencer, innovatori. Insieme con i suoi co-autori, i professori Laur Kanger (Università di Tartu) e Geert Verbong (Università della tecnologia di Eindhoven), il direttore dello SPRU ha definito i seguenti gruppi di influenza: l’utente-produttore, l’utente-cittadino, l’utente-legittimatore, l’utente-intermediario e l’utente-consumatore.
Perché è importante questa distinzione? Perché conoscere i consumatori può fornire ai politici un’opportunità, e soprattutto una ragione, per cambiare l’approccio con la società stessa, oggi limitata a misure di informazione o sensibilizzazione degli utenti.
Ma il discorso ha una valenza anche in termini di autoanalisi: “Sapendo che tipo siete avrete una comprensione del vostro potenziale nell’incoraggiare l’innovazione e aiutare la transizione verso un nuovo sistema energetico sostenibile”, sostiene Schot. Contestualmente, le politiche dovrebbero aiutare gli individui a divenire utenti attivi che sperimentano e producono nuove forme di energia, che sviluppano nuove visioni e che creano legami tra produzione, consumo e regolazione. Fondamentalmente, le azioni di tutti i giorni e le routine condivise da queste tipologie di user sono in grado di creare tendenze e aspettative collettive, apripista del cambiamento. Nel lungo periodo, la ricerca mostra come utilizzare il people power sia fondamentale per la transizione energetica a lungo termine. L’onere sul governo dovrebbe essere quello di creare incentivi, iniziative ad hoc e soprattutto un sistema che sia ricettivo ai bisogni e potenzialità dei suoi cittadini.
Cinque tipologie di utenti che possono influenzare il cambiamento energetico
Gli utenti-produttori: costruiscono, modificano, usano e migliorano le tecnologie attraverso profonde valutazioni e studi del prodotto, del processo o del sistema. Rappresentano la chiave dell’innovazione e delle start-up. Basti pensare agli inventori dei primi impianti ibridi i cui progressi sono stati adottati nel tempo da società e imprese.
Gli utenti-legittimatori: questa tipologia è essenziale nel creare fiducia nelle ultime tecnologie, sistemi, prodotti o metodologie. Essi informano positivamente e influenzano in maniera ampia le convinzioni sociali.Contribuiscono a fornire le conoscenze per promuovere l’accettazione culturale. Basti pensare al fisico ambientalista Amory Lovins, la cui residenza privata a Rocky Mountain Institute costituisce da anni una vetrina di idee sull’efficienza.
Gli utenti-cittadini: sono attivisti, challenger e agenti di cambiamento sociale contro il sistema attuale. Essi mobilitano e contestano per realizzare nuove strutture, alimentando l’appetito e l’adozione di nuovi metodi. Un esempio su tutti la blogger Rachelle Strauss che con il suo blog My Zero Waste è divenuta tra le persone più influenti al mondo nell’ambito della diffusione delle buone pratiche di riduzione dei rifiuti.
Gli utenti-intermediari: creano, influenzano e sostengono le reti necessarie per riunire assieme produttori, utenti, autorità di regolamentazione e organizzazioni. Essi creano credibilità che aiuta le nicchie a divenire mainstream. E’ questo il caso dell’European Climate Action Network, la più grande coalizione d’Europa che lavora su questioni climatiche ed energetiche.
Gli utenti-consumatori: sono chiamati anche ‘lead-consumers”, coloro che adottano velocemente gli sviluppi di nicchia, incorporando i cambiamenti nella loro routine quotidiana. I consumatori utenti contribuiscono notevolmente alla costruzione positiva di idee in merito a precise nicchie all’interno della società. Potrebbero essere, ad esempio, quelli che per primi hanno deciso di recarsi a lavoro a piedi o in bicicletta convincendo anche altre persone a fare lo stesso.