(Rinnovabili.it) – Semplificazione, nuovo impulso all’efficienza energetica e riduzione dei consumi d’energia “inquinante”. Questi i tre principi cardine del PEAR della Lombardia, il Piano energetico ambientale regionale con cui l’amministrazione definirà le modalità per far fronte agli impegni per il 2020 sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. La regione è attualmente a lavoro per redigere il documento ma ha dato un’anticipazione dei punti salienti del PEAR in occasione della prima conferenza di valutazione. “L’obiettivo centrale che il nuovo Piano energetico ambientale regionale propone – spiega l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi – è la riduzione dei consumi di energia da fonti fossili. Si tratta di un obiettivo essenziale, perché coincide con il concetto stesso di sviluppo sostenibile, cioè con la possibilità di creare benessere e sviluppare le attività economiche cercando di usare il meno possibile le risorse naturali”.
Per non mancare la meta, il percorso da intraprendere sarà quello dell’efficienza energetica, della riduzione dei consumi e della valorizzazione “quanto più possibile quelle proprie del nostro territorio: il sole, l’acqua, le biomasse vegetali”. Uno degli elementi clou del Piano sarà anche l’identificazione di “aree non idonee“, per le loro caratteristiche, a ospitare nuovi impianti a fonti rinnovabili. “Per la prima volta – ha precisato Terzi – ci viene chiesto di riservare una quota corrispondente ad almeno il 20 per cento delle risorse complessive agli interventi nel settore dell’energia, a conferma dell’importanza che questo tema riveste anche in Europa”. Le linee strategiche del Programma saranno il punto di riferimento da cui partire, per decidere come utilizzare i fondi strutturali europei assegnati alla Lombardia per il periodo 2014-2020.