EPIA, EWEA e un gruppo di 14 società puntano il dito contro l’obiettivo inerente le energie rinnovabili, uno di più deludenti della bozza della futura direttiva
Attualmente infatti la proposta della Commissione prevede un 27% di energia verde sui consumi finali come target comunitario, senza dunque imporre alcun obbligo a livello nazionale. Eppure, ricordano i firmatari della missiva, “investire in progetti di energia rinnovabile sarà fondamentale per realizzare ad un livello economicamente fattibile i nostri obiettivi di de carbonizzazione”.
“Il solo obiettivo sulla riduzione dei gas ad effetto serra non sarà sufficiente per guidare gli investimenti nelle fonti pulite e nelle infrastrutture necessarie per decarbonizzare il settore energetico entro il 2050” . Ecco perché spiega l’Epia e oggi viene chiesto di alzare il tiro e inserire nel pacchetto UE 2030 un obiettivo vincolante di almeno il 30%, da scalare a livello nazionale fra tutti e 28 gli Stati Membri. Obiettivo ritenuto dai firmatari “realistico e auspicabile”. “Sostenuto da una regolamentazione favorevole, costituirebbe un segnale importante, fornendo la certezza necessaria alle aziende di tutto il settore energetico”.