Rinnovabili • Pacchetto clima energia 2030, cosa bolle in pentola? Rinnovabili • Pacchetto clima energia 2030, cosa bolle in pentola?

Pacchetto clima energia 2030, cosa bolle in pentola?

Secondo le prime indiscrezioni la nuova proposta di legge potrebbe riportare un taglio della CO2 eq del 40% rispetto ai livelli del 1990ed un obiettivo del 30% sull’impiego delle energie rinnovabili

Pacchetto clima energia 2030, cosa bolle in pentola?(Rinnovabili.it) – Quasi in risposta alla missiva firmata dal settore delle rinnovabili europee, escono oggi le prime indiscrezioni sulla nuova direttiva climatico-energetica dell’Unione, il pacchetto di misure che dovrebbe prende il posto del famoso “20-20-20” e traghettare i Ventotto fino al 2030. Una fonte anonima interna all’esecutivo Ue avrebbe infatti rivelato oggi, alla agenzia di stampa Reuters, i primi contenuti della nuova proposta di legge che dovrebbe essere licenziata entro la fine dell’anno.

 

Anche il nuovo pacchetto riporterebbe un obiettivo multiplo da raggiungere a livello comunitario; a partire dalla riduzione delle emissioni climalteranti, la cui proposta attualmente al vaglio indicherebbe un  taglio della CO2 eq del 40% rispetto ai livelli del 1990. Dieci punti percentuali in più invece rispetto all’obiettivo 2020 per il target vincolante sull’impiego delle energie rinnovabili  che, se confermato, diventerebbe pertanto il 30%.

Niente ancora sembra invece esser stato deciso su uno dei temi che hanno fatto più discutere i decisori europei e non: l’efficienza energetica. Se la vecchia direttiva indica infatti un obiettivo del 20% senza renderlo in alcun vincolante, ad oggi, rivela la fonte ancora nulla è stato detto in merito ad un nuovo target al 2030.

 

Dal canto suo la Commissione europea ha fatto saper che non rilascerà alcun commento prima della pubblicazione ufficiale della proposta di legge; parlando dal palco di Vilnius, dove i ventotto ministri dell’energia europei si sono riuniti in questi giorni, il commissario Oettinger ha ricordato solo che il dibattito è ancora aperto e che spetta ora agli Stati Membri  portare nuovi input e priorità.