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OSNIRO schiera la luce ad infrarosso vicino dalla parte della sostenibilità

Il progetto Ue OSNIRO sta impiegando 15 studenti nello studio di nuovi materiali organici in grado di assorbire ed emettere luce ad infrarosso vicino (NIR)

OSNIRO(Rinnovabili.it) – Esistono nuovi materiali organici in grado di assorbire ed emettere luce ad infrarosso vicino (NIR- near infrared light) che potrebbero essere utilizzati per ottenere nuovi prodotti come sensori, rilevatori e celle solari – che contribuiranno a rendere l’Europa più competitiva e maggiormente in grado di produrre energia sostenibile.

Questi prodotti, rivelano gli esperti, hanno un enorme potenziale in settori come la sanità e le telecomunicazioni ma per ottenere il giusto grado di sviluppo del settore e l’adeguato livello di diffusione l’Europa ha bisogno di maggiori investimenti in settori quali la formazione, la ricerca e l’innovazione settori chiave nella nuova strategia al 2020. Grazie a questi fattori l’Ue può infatti percorrere il giusto cammino verso un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva che può anche essere raggiunta con l’aiuto della rete di ricerca OSNIRO (Organic Semiconductors for NIR Optoelectronics) che ha come obiettivo proprio lo studio di questi materiali.

L’attenzione di OSNIRO è infatti concentrata sullo sviluppo di nuovi materiali per la fabbricazione di dispositivi di grandi dimensioni, celle fotovoltaiche flessibili e sensori insieme ad una nuova generazione di fotorivelatori stampabili. Nel corso dei prossimi quattro anni, saranno 15 giovani scienziati a svolgere attività di ricerca e i dottorandi lavoreranno insieme sfruttando i finanziamenti a disposizione e la gestione di pubbliche relazioni partecipando a diverse conferenze, occasioni per presentare i risultati provvisori del progetto.

La prima sessione di formazione di OSNIRO si è tenuta presso l’Università di Wuppertal, in Germania , dal 9 all’11 aprile.