Un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology è riuscito a creare un dispositivo elettronico che si auto-alimenta con le onde emesse da una stazione televisiva
Qualsiasi frequenza, da 100 megahertz (MHz) a 15 gigahertz (GHz) e oltre, contiene una quantità significativa di energia “riciclabile”. Tentzeris e il suo team sta utilizzando stampanti a getto d’inchiostro per combinare sensori, antenne e funzionalità di stoccaggio energetico su carta o polimeri flessibili. Il segreto del processo è quello che i ricercatori stessi chiamano “la ricetta”, ossia l’impiego in emulsione di nano particelle d’argento che ha permesso al team di stampare non solo i componenti elettronici per alta frequenza e i circuiti, ma anche nuovi dispositivi di rilevamento a base di materiali nanoscopici come i nanotubi di carbonio. Il risultato sono sensori wireless in grado di auto-alimentarsi, a basso costo e capaci di funzionare indipendentemente da dove si trovino, catturando l’energia necessaria dall’ambiente circostante. Il primo prototipo realizzato si è dimostrato in grado di raccogliere le onde emesse da una stazione televisiva distante mezzo chilometro. L’invenzione apre la porta a diverse applicazioni, in campo chimico o biologico fino alla messa a punto di sensori per rilevare la presenza di esplosivi o il monitoraggio della temperatura.