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Gli obiettivi UE su clima ed energia sono già obsoleti

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I nuovi obiettivi UE clima energia 2030 sono già vecchi

(Rinnovabili.it) – Fa fatica l’Unione Europea a ritrovare quella leadership ambientale che l’aveva resa grande negli anni ’90. Lo si era percepito già prima dalla COP21 di Parigi e oggi l’affanno si riconferma nei negoziati sul pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”. Al di là di un nome decisamente accattivante, infatti, le direttive contenute nel pacchetto mostrano davvero poca lungimiranza e ambizione. Il problema principale di questo rilassamento è che i nuovi obiettivi UE clima energia rischiano di mancare clamorosamente il target dell’Accordo climatico internazionale. E di certo le attuali politiche europee non sono sufficienti per raggiungere la riduzione di gas serra sperata. A confermarlo è oggi un nuovo report redatto da Climact e New Climate Institute e commissionato dalla European Climate Foundation e dalla ClimateWorks Foundation.

 

Il documento, dall’esplicativo titolo “The EU can increase its climate targets to be in line with a global 1.5°c target”, mostra come sia possibile alzare l’asticella degli sforzi comunitari semplicemente replicando le migliori politiche nazionali. Prendendo spunto dai casi di successo e riadattandoli in chiave comunitaria, permetterebbe, secondo gli autori, di ottenere una riduzione delle emissioni di gas serra fino al 62% entro il 2030. A titolo di confronto, l’attuale proposta della Commissione europea contempla un taglio solo del 40%.

Quali sono queste migliori pratiche? Per quanto riguarda la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, l’esempio viene della Danimarca che ha portato in sette anni la quota elettrica verde al 74% all’interno del suo mix produttivo.  Riuscire a traslare le politiche danesi sul piano comunitario significherebbe riuscire a raggiungere un 45% di rinnovabili nei consumi finali al 2030.

 

>>leggi anche Target rinnovabili 2030 ed efficienza: Strasburgo ha deciso<<

 

Nei trasporti, la chiave è una più rapida penetrazione dei veicoli elettrici applicando modelli di sostegno al settore simili a quelli della Norvegia. Anche altri paesi, come Francia, l’Austria e i Paesi Bassi, stanno diventando sempre più ambiziosi. Lo studio mostra come l’applicazione di queste politiche potrebbe portare a dimezzare le emissioni causate dai trasporti entro il 2030 in Europa. Sul fronte edilizio, i Paesi Bassi sono quelli più avanti in termini di ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche. Il report spiega come, scegliendo di investire su sistemi di riscaldamento con pompe di calore e teleriscaldamento, si potrebbe ottenere una riduzione del 70% delle emissioni di gas serra provenienti dal parco edilizio entro il 2030.

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