Strasburgo conferma l’accordo raggiunto con il Consiglio dell’Ue sulle direttive rinnovabili, efficienza energetica e governance dell’Energy Union
L’Europarlamento “firma” le nuove norme su rinnovabili, efficienza e governance al 2030
(Rinnovabili.it) – In dirittura d’arrivo tre dei provvedimenti del pacchetto Energia pulita per tutti. In tre distinte votazioni, l’Europarlamento ha approvato oggi l’accordo raggiunto con il Consiglio sui dossier legislativi in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e governance dell’Unione energetica, confermando pertanto le novità concordate la scorsa estate durante i triloghi. Perché le norme diventino realtà, si deve ora aspettare l’ok formale dell’altro braccio legislativo europeo: una volta ottenuto il secondo via libera, le tre direttive saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale, entrando in vigore 20 giorni dopo. Cosa cambierà per gli Stati membri? Principalmente l’impostazione alla base della transizione energetica.
Come ricorda lo stesso nome del Pacchetto, l’obiettivo della Commissione europea era quello di mettere i cittadini al centro processo di transizione, puntando su autoconsumo e lotta alla povertà energetica. In tal senso le novità più grandi approvate all’interno della nuova direttiva sulle energie rinnovabili riguardano proprio i diritti dei prosumer, espressione che indica un consumatore che è a sua volta produttore. Nel dettaglio il provvedimento (conosciuto anche con il nome di Direttiva REDII) chiede che la quota di energia da fonti rinnovabili rappresenti almeno il 32% del consumo finale lordo dell’UE entro il 2030, con la possibilità di rivedere al rialzo il target nel 2023. Gli Stati membri dovranno garantire ai cittadini il diritto di poter divenire dei prosumer generando energia rinnovabile per il proprio consumo e vendendo la produzione in eccesso. Ciò implica la possibilità di installare sistemi d’accumulo, di ottenere una remunerazione per l’elettricità rinnovabile autogenerata immessa in rete, assieme al supporto alle cosiddette comunità energetiche e l’esenzione da qualsiasi addebito o tassa sull’energia auto-consumata fino al 2026 (se non in alcune eccezioni stabilite dagli Stati).
“Il nostro obiettivo principale è stato raggiunto – spiega l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Dario Tamburrano – vengono riconosciuti i diritti di chi vuole produrre energia a km zero. Grazie alla battaglia del Movimento 5 Stelle finalmente tutti i cittadini europei potranno associarsi per formare una comunità locale per l’energia. Si potrà autoprodurre, immagazzinare, autoconsumare, scambiare energia da fonti rinnovabili e vendere quella in eccesso ad un prezzo pari almeno al valore di mercato”.
L’accordo prevede un sotto-obiettivo d’aumento indicativo dell’1,3% annuo per l’energia rinnovabile negli impianti di riscaldamento e raffreddamento, calcolato su un periodo di 5 anni a partire dal 2021. Gli Stati membri dovranno garantire che le informazioni sulle prestazioni energetiche e la quota di energia rinnovabile nei loro sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento siano fornite agli utenti finali in modo accessibile.
La direttiva sull’efficienza energetica invece prevede un nuovo obiettivo europeo del 32,5% per il 2030, con la possibilità, anche in questo caso, di aumentarlo negli anni a venire. L’accordo obbliga gli Stati membri ad incrementare i rispettivi risparmi energetici dello 0,8% all’anno per il periodo 2021-2030. E per la prima volta, i Ventisette saranno tenuti a stabilire misure specifiche di efficienza energetica a beneficio delle persone in povertà energetica. I piani dovrebbero contenere valutazioni del numero di famiglie in fuel poverty in ciascun paese dell’UE, nonché un obiettivo indicativo nazionale per ridurle, se questa cifra è significativa.
In base al regolamento sulla governance dell’Unione per l’energia, ogni Stato membro dovrà presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” decennale con target, contributi, politiche e misure nazionali entro il 31 dicembre 2019 e successivamente ogni dieci anni. “Inoltre, finalmente viene fatta trasparenza sui sussidi alle fonti fossili inquinanti – continua tamburano – Gli Stati membri infatti saranno obbligati a dichiarare tutti i sussidi nazionali all’energia e dovranno fornire un piano sulla graduale eliminazione delle fonti fossili”.
Il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, e questi ultimi dovranno recepire i nuovi elementi delle altre due direttive nel diritto nazionale entro 18 mesi dall’entrata in vigore.