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Le nuove rinnovabili renderanno la bolletta elettrica più leggera

Pniec in mano, Elettricità Futura presenta le stime dei prezzi sul mercato elettrico 2030 legati al raggiungimento dei nuovi obiettivi energetici. “Il processo di decarbonizzazione genererà benefici concreti"

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Credit: Elettricità Futura

Le nuove rinnovabili porteranno a una riduzione della componente energia di 2,2 mld

(Rinnovabili.it) – Fino a ieri una delle maggiori (e non del tutto corrette) critiche avanzate al settore dell’energia pulita è stata quella del costo in bolletta. La cosiddetta voce Asos (ex A3) degli oneri di sistema è stata più volte chiamate in causa per sminuire i benefici delle green energy nostrane. I vecchi sistemi d’incentivazione però sono ormai prossimi alla pensione rimpiazzati da aste al ribasso e accordi PPA per l’acquisto dell’energia a prezzo fisso, e con loro anche le preoccupazioni per il peso delle nuove rinnovabili nelle fatture degli italiani sono destinate a scomparire. A rassicurare anche i più critici ci pensa oggi Elettricità Futura che, PNIEC italiano in mano, offre una veloce stima dell’effetto dei futuri target energetici sulla spesa nazionale.

“Il processo di decarbonizzazione, – scrive in una nota stampa – lo sviluppo delle rinnovabili e la maggiore diffusione di tecnologie elettriche genereranno benefici concreti per il nostro Paese, a partire dall’impatto sulla bolletta elettrica nazionale”.

 

 

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Secondo l’associazione, che rappresenta le principali imprese che operano nel settore dell’energia elettrica in Italia, la crescita delle nuove rinnovabili prevista dal Piano nazionale avrà come effetto, oltre a diminuire le emissioni del settore, anche quello di comprimere i prezzi sul mercato. Di conseguenza si potrà attendere per il 2030 determinando una riduzione della componente energia di 2,2 miliardi di euro rispetto al 2017. Un contributo che  andrà a compensare quasi interamente gli impatti di segno opposto in termini di aumento dei costi per le emissioni di anidre carbonica e di crescita del fabbisogno complessivo.

“Se si considera, inoltre ,come lo sviluppo delle nuove rinnovabili richiederà nei prossimi anni un sostegno molto limitato (circa 1,8 miliardi di euro addizionali di oneri di sistema al 2030/32) – aggiunge Elettricità Futura – si ottiene un beneficio netto annuo al 2030 pari a 400 milioni di euro”. Secondo le stime dell’associazione l’Italia, a parità di costo del gas, potrà godere di una riduzione della spesa nazionale per energia elettrica pari a circa 3,2 miliardi di euro al 2030 che diventeranno 8,6 miliardi nel 2032, per effetto anche del ridimensionamento della componente oneri di sistema indotto dall’uscita dai vecchi sistemi di incentivazione.

 

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