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Nuove misure finanziare per stimolare gli investimenti nelle rinnovabili

Dombrovskis: "Per la prima volta, valuteremo settore per settore quali attività economiche fanno bene al clima e all'ambiente"

investimenti nelle rinnovabili

 

Il percorso verde della finanza nella decarbonizzazione e negli investimenti nelle rinnovabili

(Rinnovabili.it) – La Commissione europea ha presentato ieri una serie di proposte di finanza sostenibile volte a stimolare gli investimenti nelle rinnovabili e a contrastare il green-washing. Come già annunciato in precedenza, l’intenzione dell’esecutivo è quello di arruolare gli investitori privati nell’attuale lotta climatica ed energetica, accelerando il percorso verso il target del Paris Agreement. “Per conseguire gli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 è necessario investire circa altri 180 miliardi di euro all’anno nel settore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili – spiega Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione – E per finanziare gli investimenti sostenibili non si può prescindere dalla mobilitazione di capitali privati”. In questo senso le proposte della Commissione, che seguono il Piano finanza sostenibile presentato ad aprile, sono finalizzate ad aumentare la trasparenza delle operazioni finanziarie e delle relative opportunità di investimento. In  questo modo, aggiunge Katainen, si fornirà agli investitori “informazioni attendibili perché possano fare la loro parte nella transizione verso un’economia circolare, a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse”.

 

Quali misure saranno messe in campo per stimolare gli investimenti nelle rinnovabili e decarbonizzazione?

Bruxelles parte con un nuovo sistema di classificazione unificato a livello comunitario che fornirà agli investitori, ai fondi pensione e alle società di private equity “una definizione comune di ciò che è verde e ciò che non lo è” al fine di incanalare maggiori quantità di capitale in attività ecosostenibili. La Commissione individuerà poco a poco le attività che soddisfano tali criteri con la possibilità di definire più avanti norme tecniche e marchi per i prodotti finanziari sostenibili.  “Si tratta di un passo innovativo”, ha affermato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria durante la presentazione dell’iniziativa. “Per la prima volta, valuteremo settore per settore quali attività economiche fanno bene al clima e all’ambiente”. Tra le nuove misure figura anche una proposta di regolamento su come gli investitori istituzionali (ad esempio i gestori di patrimoni, le compagnie di assicurazione, i fondi pensionistici e i consulenti finanziari) dovranno integrare fattori ambientali, sociali e di governance nel loro processo decisionale. L’esecutivo ha proposto infine la creazione di due nuove categorie di parametri di riferimento: un “benchmark a basse emissioni di carbonio”, versione “decarbonizzata” degli indici standard, e un “benchmark di impatto positivo del carbonio“, che consente di allineare meglio i portafogli di investimento con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 ° C.