Con una risoluzione approvata il 24 gennaio dal Comitato aIndustria, gli eurodeputati richiedono standard più alti per gli stress test dei reattori
(Rinnovabili.it) – L’incidente di Fukushima ha rievocato nel Vecchio Continente lo spettro di Chernobyl e imposto all’Europa un momento di riflessione sulle proprie scelte energetiche. Accanto a quei Paesi che hanno deciso di mettere la parola fine alla produzione nucleare interna, Bruxelles ha avviato un programma di valutazione della sicurezza dei 145 reattori oggi attivi sul territorio comunitario e dei 20 al di fuori dell’UE. Oggi con una risoluzione approvata il 24 gennaio dal Comitato Industria, gli eurodeputati chiedono standard più alti per gli stress test.
I MEP sono concordi nel considerare gli incidenti nucleari un serio rischio per la salute pubblica, siano essei causati da un errore umano sia da una catastrofe naturale. L’Unione Europea non ha la facoltà di stabilire il mix energetico degli Stati membri, ma può richiedere precisi standard di sicurezza e con questa risoluzione i deputati chiedono pertanto delle misure immediate per migliorare la sicurezza degli impianti.
Le spese dovrebbero essere sostenute dagli operatori nucleari e non dai cittadini, specificano i parlamentari chiedendo ovviamente che siano gli stessi operatori a pagare per le loro responsabilità in caso di incidente nucleare. Quanto costerà un’operazione del genere? Secondo le prime stime, rendere le centrali nucleari europee “a prova” di catastrofe nucleare ha un costo stimato di 25 miliardi di euro. La prossima tappa decisionale prevista è a giugno 2014, data in cui la Commissione europea prevede di presentare una relazione sull’implementazione degli stress test negli Stati membri.