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Nucleare Hinkley Point, già in ritardo e fuori budget

La revisione del progetto effettuata da EDF alza i costi di costruzione della centrale che ora rischia un ritardo di 15 mesi

Nucleare Hinkley Point

 

Nuove grane per la centrale nucleare Hinkley Point

(Rinnovabili.it) – La centrale nucleare Hinkley Point C, sud-ovest dell’Inghilterra, doveva costare 18 miliardi sterline, ossia circa 21 miliardi di euro. Ma a settembre 2016, quando il governo ha concesso il via libera ai lavori, a oggi il costo è già lievitato. A riferirlo è la stessa proprietaria, la EDF Energy (filiale britannica dalla francese EDF) che spiega: il budget dovrà aumentare di almeno 1,5 miliardi di sterline.

 

Il motivo è tutta una questione di calcoli. La società spiega che dietro l’aumento c’è una “migliore comprensione” dei lavori necessari e dei cambiamenti di progettazione da apportare in base alle richieste normative dell’autorità di sicurezza nucleare britannica. Il surplus sarà ripartito proporzionalmente tra EDF, che finanzia il 66,5% del progetto e il suo partner, la China General Nuclear Power Corporation (CGN), che partecipa per la restante fetta.

 

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Il nuovo esborso e soprattutto la revisione effettuata, che ha richiesto diversi mesi, potrebbero però allungare la deadline della centrale nucleare. La società francese ha confermato il rischio che il reattore numero possa accumulare un ritardo sulla tabella dei lavori fino a 15 mesi e dunque non divenire operativo prima del 2027. Nove, invece, i mesi in più che si prenderà la seconda unità. Un rinvio che aumenterebbe ulteriormente il budget necessario, aggiungendo altri 0,7 miliardi in termini di costi.

 

Alle preoccupazioni del ministro francese dell’economia Bruno Le Maire (EDF è controllata per l’84,4% dello stato francese), l’azienda ha risposto che la data di consegna rimane la fine del 2025. “La squadra deve rimanere mobilitata sull’obiettivo iniziale del 2025”, ha commentato Vincent de Rivaz, amministratore delegato di EDF Energy. E se anche lo slittamento dei tempi dovesse realizzarsi, il ceo assicura che non avrà “alcun impatto” sul contratto firmato nel 2013 tra il governo britannico e la società che gestirà l’impianto. E i quindici mesi preventivati sono “ben al di sotto” del ritardo oltre il quale Londra ha il diritto di chiedere e ottenere una riduzione del prezzo garantito, ossia delle 92.50 sterline (105 euro) per MWh per trentacinque anni.

Entrambi i rettori sono di tipo EPR (European Pressurized Reactor) e saranno forniti da Areva. Ma a seguito dello scandalo che ha investito la fabbrica di Creusot, i serbatoi per Hinkley Point saranno forgiati in Giappone.

 

 

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