Nonostante le dichiarazioni di una Fukushima green al 100% il Giappone torna a inserire il nucleare nella strategia energetica nazionale affiancandolo a rinnovabili e fonti fossili
(Rinnovabili.it) – Torna lo spettro del nucleare nelle mire energetiche di Fukushima, che dopo aver annunciato un futuro al 100% basato sulle energie rinnovabili torna indietro e si rimangia in parte la parola data.
Leggendo il primo piano strategico pubblicato a 3 anni dal disastro nucleare, l’energia dell’atomo torna ad avere un ruolo importante. Presentato ieri il nuovo progetto energetico entro marzo dovrebbe ricevere l’approvazione andando così a capovolgere quanto dichiarato dal precedente governo, intenzionato ad eliminare gradualmente il nucleare dal mix nazionale.
Al momento i 48 reattori presenti in Giappone sono offline e in attesa che le revisioni diano il via libera alla riattivazione. Prima del 2011, anno dello tsunami e dell’incidente nucleare il Giappone aveva previsto un aumento della quota di energia nucleare dal 30 per cento al 50 per cento, ma la strategia è stata abbandonata a seguito del disastro.
Il primo ministro Shinzo Abe ha dichiarato di credere nel nucleare, certo che la tecnologia possa funzionare garantendo standard molto elevati di sicurezza anche se il nuovo mix affianca all’atomo una notevole quota di fonti rinnovabili e fossili per garantire al paese una produzione stabile e continuativa oltre che duratura.
Il Ministro del’economia, del commercio e dell’industria, Toshimitsu Motegi, parlando ai giornalisti ha comunicato che “in linea di principio, la direzione non è cambiata”, ma ha chiesto sforzi per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili nei prossimi anni facendo capire l’importanza che queste riserveranno nel futuro del paese.