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Nucleare: la Francia spegnerà Fessenheim fra tre anni

Lo stop avverrà a partire dall’entrata in servizio dell’Epr di Flamanville, programmato per il 2020. Ma i ritardi tecnici potrebbero spostare in avanti la data di chiusura

Nucleare: la Francia spegnerà Fessenheim fra tre anni

 

(Rinnovabili.it) – La Francia scrive la parola fine alla centrale nucleare più vecchia e contestata del Paese, ma si assicura di lasciarsi un certo spazio di manovra. Il governo ha pubblicato la scorsa domenica il decreto che stabilisce le condizioni di chiusura dei due reattori da 900 megawatt di Fessenheim, in Alsazia: le operazioni cesseranno quando la nuova unità in costruzione a Flamanville sulla costa della Normandia, “entrerà in servizio”.

 

Per l’impianto – attivo dal 1977 – ci sono ancora, quindi, circa tre anni di vita, dal momento che l’accensione del nuovo European Pressurized Reactor (EPR) di Flamanville è programmata per il 2020. I ritardi e i problemi tecnici che sta accumulando quest’ultimo però, gettano parecchia incertezza sulla timeline definitiva.

 

Non è l’unico aspetto poco chiaro. Nei giorni scorsi il gestore EDF (Électricité de France) aveva comunicato che una decisione definitiva sulla vecchia centrale sarebbe stata presa dal nuovo Governo. Ma il presidente francese Hollande, che aveva promesso di chiudere Fessenheim all’inizio del suo mandato nel 2012, ha premuto per un’accelerazione dei tempi.

“Il decreto sulla chiusura Fessenheim è stato firmato e pubblicato questa mattina”, ha comunicato su twitter il ministro francese per l’ecologia e l’energia, Segolene Royal. “Era stato promesso, e ora è stato fatto”.

 

Lo stop è peraltro parte di un piano più ampio con cui Parigi si è detta decisa a ridurre l’uso del nucleare nel mix energetico nazionale dal 75% (attuale) ad un 50%. L’opposizione conservatrice e i sindacati francesi hanno tuttavia sempre fatto muro al programma Hollande, con la paura di un danno all’indipendenza energetica nazionale e all’occupazione (la chiusura dello stabilimento porterà alla perdita di circa 2.000 posti).

 

A sostenerne la scelta sono invece gli ambientalisti francesi, tedeschi e svizzeri che per anni hanno manifestato chiedendone il fermo. Fessenheimè situato su una linea di faglia sismica di circa 100 chilometri, e per molti, Governo di Berlino compreso, la valutazione del rischio sismico non è mai stata completa.

 

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