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L’Arabia Saudita presenta Neom, la città rinnovabile del futuro

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NEOM

 

Con la mega city Neom, l’Arabia Saudita sogna il futuro

(Rinnovabili.it) – I suoi confini attraverseranno tre Paesi, sarà alimentata esclusivamente da sole e vento, sarà intelligente e automatizzata, ma soprattutto varrà oltre 500 miliardi di dollari. Parliamo di NEOM, mega città del futuro voluta dall’Arabia Saudita. Il faraonico progetto è stato presentato in occasione del forum “Future investment initiative” dal principe Mohammed Bin Salman che ha descritto il cuore dell’iniziativa come un avanzato hub industriale e commerciale, dedicato a energia, acqua, biotecnologie, intelligenza artificiale, alimentazione e intrattenimento. “L’accento su questi settori – ha spiegato il giovane erede al trono – stimolerà lo sviluppo e la diversificazione economica, alimentando l’innovazione e la produzione internazionale, per guidare l’industria locale, creare nuovi posti di lavoro e far crescere il PIL nel Regno”.

 

Sarà situata sulle coste del Mar Rosso, nella regione nord-occidentale saudita attraversando i confini giordani ed egiziani e coprendo ben 26.000 chilometri quadrati. Il progetto, spiega la nota di accompagnamento, “è situato su una delle arterie economiche più importanti del mondo […] La sua posizione strategica agevolerà anche un rapido accesso alla zona” sarà “un hub globale che collegherà Asia, Europa e Africa, consentendo al 70% per la popolazione mondiale di raggiungerla in appena otto ore”.

 

I piani prevedono che NEOM venga realizzata entro il 2030, alimentandola interamente attraverso le fonti rinnovabili. E che sia dotata di sistemi di trasporto a guida automatica e droni, offrendo gratuitamente, su tutto il territorio, una connessione internet wifi ad alta velocità. “Tutti i servizi e processi saranno completamente automatizzati, con l’obiettivo di diventare la destinazione più efficiente del mondo”, ha dichiarato in un comunicato stampa il Fondo d’investimento pubblico dell’Arabia Saudita, proprietario del progetto.

 

La città non sarà dipendente dalla struttura governativa saudita, eccetto la sovranità che rimarrà a Riyad: godrà invece di una particolare tassazione, una legislazione ad hoc sul lavoro e di un sistema giudiziario autonomo.Con la possibilità in futuro di essere addirittura quotata in borsa “Potrebbe essere dopo il 2030 o anche prima, ma l’idea è di andare sul mercato a un certo punto” ha aggiunto il principe saudita.

 

Il progetto è perfettamente allineato alla Vision 2030 formulata da Riyad, che fa degli investimenti nelle rinnovabili e nel settore di Ricerca e Sviluppo, una delle strategie per sostenere la crescita interna e l’occupazione giovanile. Il Regno sta cercando di riposizionare la propria economia passando dal petrolio all’alta tecnologia e per farlo è necessario investire in nuove infrastrutture che attirino investitori e talenti esteri. Per alcuni versi, però, il sogno saudita ricorda Masdar, la città zero emissioni progettata dagli Emirati Arabi. Lanciata oltre 10 anni fa con l’obiettivo di creare un nuovo modello abitativo e allo stesso tempo un cluster tecnologico, ospitando compagnie internazionali e menti di spicco nel settore della sostenibilità, oggi Masdar City è poco più che un abbozzo. Dal 2006 a oggi è stato costruito appena il 5% degli edifici programmati, a fronte di una spesa di oltre 20 miliardi di dollari. E nonostante i primi 300 abitanti si siano già trasferiti, la possibilità di veder davvero realizzato il progetto, in tutta la sua complessità tecnologica, risulta di anno in anno, sempre difficile.

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