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Mercato dell’energia marina, l’Europa studia il futuro

Mercato dell'energia marina

 

L’evoluzione del mercato dell’energia marina tra investimenti e progetti

(Rinnovabili.it) – Come si evolverà nei prossimi anni il mercato dell’energia marina? Quali tecnologie matureranno prima? Quali sono le attuali lacune finanziarie per lo sviluppo del settore e quali le possibili soluzioni? A chiederselo è oggi l’Unione Europea, decisa a identificare le giuste strategie per rimanere leader nel comparto energetico oceanico. Le risposte sono contenute nel report redatto da Cogea e WavEC e commissionato da Bruxelles in cui si studiano tre scenari di sviluppo per il mercato dell’energia marina. L’analisi prende in considerazione tre tecnologie: di sfruttamento delle onde, di sfruttamento delle maree (tidal range e tidal stream, a seconda che si punti sui movimenti alto-basso dell’acqua o su quelli avanti-indietro) e di sfruttamento dell’energia talassotermica (OTEC cioè Ocean thermal energy conversion). Per ognuna gli autori hanno valuto i possibili sviluppi di capacità annuale e cumulata e soprattutto l’evoluzione dell’LCOE, ossia il costo dell’elettricità.

 

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In uno scenario ottimistico, in base all’attuale livello di supporto, si stima per il mercato dell’energia marina circa 3,9 GW di capacità installata cumulativa a livello mondiale fino al 2030. Per oltre il 90% questa capacità dovrebbe essere localizzata in Europa. I progetti più avanzati sono quelli a flusso di marea o tidal stream, primi – secondo gli autori – a ritagliarsi un ampio spazio nel mercato rinnovabile.

 

Come qualsiasi altra forma di energia rinnovabile, l’energia oceanica tende ad avere costi di spesa in conto capitale relativamente più elevati (ad esempio, l’installazione di dispositivi nell’acqua) costi operativi (ad esempio manutenzione, carburante, ecc.). “Il LCOE delle fossili – si legge nelle conclusioni – potrebbe rimanere a lungo inferiore alle energie oceaniche; ma il più alto rapporto CAPEX / OPEX dell’energia oceanica è promettente perché rivela che le risorse sono spese per creare valore a lungo termine”. Gli autori stimano che l’obiettivo di 10 centesimi di euro per kWh potrebbe essere raggiunto entro il 2030 per il flusso di marea e nel 2035 per l’energia del moto ondoso. La relazione ricorda anche come, finora, siano stati investiti in tutto il mondo oltre 6 miliardi di euro in progetti marini, il 75 per cento dei quali provenienti da finanziamenti privati.

 

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