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L’Isola di Wight punta sul mare

Una volta ottenuto il finanziamento l'Isola diverrà leader mondiale nella ricerca per lo sfruttamento di onde e maree

(Rinnovabili.it) – Un centro per lo sfruttamento dell’energia di onde e maree potrebbe presto sorgere sull’Isola di Wight, che sta chiedendo al Consiglio locale un supporto economico per la realizzazione del  Solent Ocean Energy Centre.

L’ISCE, per un investimento totale di 3 milioni di euro, ha chiesto una sovvenzione da un milione di sterline per rafforzare il ruolo di leader energetico mondiale nello sfruttamento della forza mareomotrice della Scozia.

Una volta ottenuto il sussidio si potrà procedere alla prima fase del progetto che consiste nella costruzione di due aree di test dove verranno provati in una i piccoli dispositivi di massimo 1 MW di potenza e un altro dove verranno fatti funzionare dispositivi fino a 10 MW. A seguire verrà costruito sulla terraferma un centro per la ricerca, lo sviluppo e la costruzione di turbine per la produzione di energia dalle maree con la speranza di formare sull’isola 600 nuovi posti di lavoro.

“Mentre i fondi iniziali vedranno la creazione immediata di circa 20 posti di lavoro, l’impegno spianerà la strada per ulteriori significativi investimenti per creare e mantenere più di 600 posti di lavoro per tutta la durata del progetto,” ha detto David Pugh, capo del Consiglio dell’Isola di Wight.

La notizia arriva ad un giorno di distanza dalla presentazione della revisione del piano energetico per lo sfruttamento dell’energia marina del governo scozzese. Nel documento la consapevolezza dei passi da gigante compiuti dall’industria di settore e le nuove sfide per la crescita tra cui la necessità di ampliare il Centro europeo per l’Energia Marina di Orkney visto che al momento tutti i siti di test sono occupati.

“Molti sviluppatori hanno già testato le loro tecnologie, ma garantire il finanziamento necessario per aiutarli a compiere i passi successivi verso la scala commerciale è una sfida importante, per non parlare del dover affrontare costi enormi per collegare i loro progetti alla rete” ha detto Niall Stuart, direttore generale della Scottish Renewables.