(Rinnovabili.it) – Il ministro britannico Greg Barker taglierà oggi il nastro che delimita la zona designata come idonea ad ospitare, per la prima volta in Scozia, l’impianto di sfruttamento dell’energia delle maree, volano degli investimenti nel settore.
La Crown Estate ha concesso le licenze agli sviluppatori per ottenere fino a 1,6 GW di capacità energetica nel Pentland Firth e nell’Orkney trasformando così la zona nell’area con la maggiore intensità di ricerca e sfruttamento della potenza del moto marino.
All’interno del Pentland Firth e dell’Orkney Waters Energy Marine Park (MEP), è stato anche realizzato l’European Marine Energy Centre (EMEC), dove attualmente sono in fase di test nove dispositivi di sfruttamento del moto delle maree e dove è prevista l’istallazione di altri 5 unità nei prossimi tre anni. Secondo le stime del Carbon Trust, attualmente ci sono 46 diversi dispositivi di sfruttamento di onde e maree in fase di sviluppo nel Regno Unito, molto più di qualsiasi altro paese del mondo. Gli Stati Uniti, che sono al secondo posto nella classifica del Carbon Trust, stanno sviluppando 17 dispositivi mentre il Canada è al terzo posto con 10 progetti in corso.
Il governo Uk ha stimato che l’energia marina potrebbe fornire fino al 20 per cento dell’elettricità di cui il Regno Unito ha bisogno entro il 2050, nonostante il fatto che la tecnologia sia ancora non perfettamente sviluppata con costi ancora molto elevati per le fasi iniziali dei progetti anche se le previsioni indicano la possibilità di ottenere dal mare una capacità energetica di 13 GW entro il 2050, pari all’11% della domanda totale di energia elettrica richiesta con un potenziale in grado di creare 26mila nuovi posti di lavoro con un’aggiunta di 3 miliardi di euro l’anno all’economia britannica.