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Inventato sistema che prevede le onde e raddoppia l’energia

(Rinnovabili.it) – Alcuni ricercatori dall’Università di Exeter nel Regno Unito e dall’Università di Tel Aviv in Israele hanno presentato una nuova incredibile scoperta, che potrebbe aiutare a raddoppiare i quantitativi di energia prodotta dal moto marino. Lo studio, finanziato in parte dal progetto WAVEPORT vincitore degli oltre 4,5 mln di euro nell’ambito del tema Energia del Settimo programma quadro dell’UE, è stato presentato sulla rivista Renewable Energy dalle cui pagine è emerso come il nuovo sistema sia in grado di prevedere con precisione la forza dell’onda successiva estraendo il massimo dell’energia possibile.

Mentre le precedenti sperimentazioni in questo campo non erano in grado di fornire un quantitativo di energia sufficiente ad equiparare l’energia prodotta grazie al sole ed al vento, rimanendo per altro fortemente assoggettate al problema degli eventuali danneggiamenti dell’ambiente marino ostile, il sistema elaborato dal team di ricercatori britannici ed israeliani, si è concentrato invece sul potenziamento dell’efficienza del sistema del dispositivo di rilevazione attraverso la previsione ed il controllo delle forze interne al dispositivo stesso causate dalle onde successive. Questi galleggianti denominati “point absorber” sono infatti dotati di una serie di parti mobili che seguono il moto delle onde, catturando il massimo quantitativo di energia disponibile e consentendo al sistema computerizzato di controllare in modo attivo la risposta necessaria alle dimensioni specifiche dell’onda in arrivo, evitando perciò anche il problema di eventuali danneggiamenti o, peggio ancora, lo spegnimento del sistema per condizioni metereologiche instabili.

“La nostra ricerca potrebbe far fare grandi passi in avanti al progresso dell’energia marina rinnovabile,” ha annunciato il dott. Guang Li dell’Università di Exeter autore della ricerca. “Ci sono significativi benefici nell’energia delle onde ma il progresso di questa tecnologia si è dimostrato difficile. Questo è un grande passo in avanti e potrebbe fare sì che l’energia del moto ondoso giochi un ruolo significativo nella fornitura dell’energia che usiamo.” Il prossimo passo come affermato dal coautore dott. Markus Mueller del Environment and Sustainability Institute presso il Cornwall Campus dell’Università di Exeter sarà quello di “verificare quanto potrebbe essere efficace questo approccio su larga scala, testandolo nei grandi parchi di convertitori dell’energia del moto ondoso.”

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