La Scozia conferma la leadership nello sfruttamento dell’energia mareomotrice
(Rinnovabili.it) – Il settore dell’energia mareomotrice ha da oggi un nuovo campione. Si tratta di O2, la turbina assiale creata dallo sviluppatore scozzese Orbital Marine Power. La macchina con i suoi 2 MW di potenza, è attualmente la più potente della sua categoria ad entrare in funzione. Ma per vederla all’opera è necessario attendere ancora qualche giorno.
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O2 è stata messa in acqua ieri, nel porto di Dundee, trasferendola dalla banchina di Forth Ports nel fiume Tay attraverso una chiatta sommergibile. Da qui sarà rimorchiata fino alle Isole Orcadi per la messa in servizio e quindi il collegamento all’European Marine Energy Centre (EMEC). Parlando del lancio, il CEO di Orbital, Andrew Scott, ha dichiarato: “Si tratta di una pietra miliare per Orbital”, ha affermato Andrew Scott, a.d. dell’azienda scozzese. “O2 è un notevole esempio di innovazione tecnologica ‘pulita’ britannica e la costruzione che abbiamo completato dimostra ciò che una catena di approvvigionamento nel Regno Unito può ottenere avendone l’opportunità; anche sotto le pressioni straordinarie di una pandemia”.
La costruzione della turbina O2 -iniziata nella seconda metà del 2019, sotto la guida della TEXO Fabrication – si è affidata per lo più alle risorse made in UK. Dalla lavorazione dell’acciaio scozzese fino produzione delle ancore nel Galles e delle pale nel sud dell’Inghilterra.
Come funziona O2?
Il sistema sfrutta le correnti fluviali e di marea. L’impianto è costituito da uno scafo tubolare galleggiante in acciaio, ormeggiato tramite ancore al fondale. Due rotori subacquei sono connessi al corpo tramite altrettante braccia che possono esser sollevate in superficie in caso di manutenzione. Grazie allo sfruttamento delle energia mareomotrice, una singola turbina ha la capacità di generare elettricità a sufficienza per soddisfare la domanda di circa 2.000 case. Risparmiando ogni anno all’atmosfera circa 2.200 tonnellate di CO2.
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“Il programma O2 ci ha dato un’opportunità significativa per dimostrare le nostre capacità multidisciplinari e il nostro approccio proattivo al lavoro”, ha aggiunto Chris Smith, amministratore delegato di TEXO Group. “Crediamo fermamente che la transizione verso un ambiente a zero emissioni nette offrirà una serie di opportunità ai settori dell’ingegneria e della fabbricazione del Regno Unito”.