Istallata a Port MacDonnell, nelle acque dell’Australia del Sud, l’unità dovrà affrontare un periodo di prova di 12 mesi durante i quali rifornirà la rete elettrica nazionale
Istallata a Port MacDonnell, nelle acque dell’Australia del Sud, l’unità dovrà affrontare un periodo di prova di 12 mesi durante i quali rifornirà la rete elettrica nazionale; al termine dei test, la società valuterà se scalare l’impianto fino a 10 MW di potenza. Oceanlinx Greenwave, questo il nome del macchinario, pesa oltre 3.000 tonnellate e si basa sulla tecnologia a colonna d’acqua oscillante o Oscillating Water Columns (OWC).
Tale dispositivo è costituito da una camera d’aria parzialmente immersa nell’acqua a meno di 15 metri di profondità e aperta alla base, sotto la linea di galleggiamento; entrandovi, le onde producono una variazione dell’altezza dell’acqua che si ripercuote in una variazione della pressione dell’aria all’interno della camera stessa. Questa variazione di pressione aziona una turbina che produce elettricità. Il progetto del valore di 8 milioni di dollari ha ricevuto 4,4 milioni di finanziamento da parte dell’Agenzia australiana energie rinnovabili sotto il Renewables Emerging Program. “Il nostro investimento mira a dimostrare il funzionamento della tecnologia e a condividere le lezioni imparate per catalizzare i futuri progetti”, ha spiegato il CEO Ivor Frischknecht.