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Energia dalle onde, primi test con successo alle Hawaii

Energia dalle onde, gli Usa iniziano i primi test alle Hawaii

 

(Rinnovabili.it) – Entra in funzione il primo impianto per trarre energia dalle onde degli Stati Uniti. Il progetto pilota installato alle Hawaii, al largo dell’isola di Oahu, è appena entrato nella seconda fase di test con l’immissione di elettricità in rete. Al termine del periodo di prova l’elettricità prodotta sarà immessa stabilmente nella rete elettrica della capitale Honolulu. Le Hawaii sono uno dei siti più adatti negli Usa per le rinnovabili marine, grazie alle quali potrebbero ridurre notevolmente i costi dell’energia – i più alti di tutta la nazione, visto che dipendono in gran parte dalle forniture di idrocarburi via nave – e riuscire a rispettare l’obiettivo fissato per legge di un mix energetico al 100% basato sulle rinnovabili entro il 2045.

 

Energia dalle onde, gli Usa iniziano i primi test alle Hawaii L’impianto nella baia di Kaneohe è su piccola scala e dovrà innanzitutto dare indicazioni sulle migliorie da apportare prima di passare a impianti di maggiori dimensioni. Per il momento consiste di due boe ancorate a circa 1 km di distanza dalla costa. La prima sfrutta sia i movimenti verticali che quelli orizzontali del moto marino per ricavare energia dalle onde. In questa fase offre appena 18 kilowatt di potenza, ma la compagnia che l’ha creata sta lavorando per portarla fino a 500 kilowatt. La seconda boa invece è denominata Lifesaver e ha la forma di una ciambella larga circa 15 metri, per appena 4 kilowatt di potenza.

Cifre irrisorie e ben distanti da ciò che servirebbe per sfruttare davvero il potenziale delle rinnovabili marine disponibile negli Stati Uniti. Secondo stime di Jose Zayas, membro del dipartimento dell’Energia Usa che ha contribuito ad avviare il sito delle Hawaii, sfruttando appieno l’energia dalle onde gli Stati Uniti potrebbero coprire dal 20 al 28% del proprio fabbisogno energetico. Ma in questo campo Washington resta molto indietro. Non c’è paragone con gli impianti attivi per esempio in Europa o in Australia, né con gli investimenti: nell’ultimo decennio gli Usa hanno destinato a questo settore solo 334 milioni di dollari, mentre in Europa le rinnovabili marine hanno ricevuto oltre 1 miliardo di dollari di investimenti.

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