(Rinnovabili.it) – E’ stato il primo impianto commerciale di energia dalle onde a toccare l’acqua. Ora CETO 5, il progetto australiano realizzato a largo della costa di Perth, ha un altro motivo d’orgoglio: la boe galleggianti della centrale hanno segnato il record mondiale di produzione elettrica, lavorando per 14mila ore.
L’annuncio lo dà proprio in questi giorni ARENA, l’Agenzia per le energie rinnovabili australiana che nel progetto ha investito ben 13,1 milioni di dollari, ovvero poco più di un quarto del totale. Frutto di 10 anni di duro lavoro della Carnegie Wave Energy, CETO 5 – conosciuto anche come Perth Wave Energy Project – è costituito da tre grandi boe marine in acciaio. Ciascuna unità, di 11 metri di diametro e 240 kW di potenza, galleggia sospesa a 1-2 metri dalla superficie dell’oceano grazie ad una miscela interna di acqua di mare e schiuma che conferisce loro una densità leggermente inferiore a quella dell’acqua. Queste pompe hanno il compito spingere l’acqua marina attraverso una capiente tubatura fino ad una centrale elettrica realizzata sulla terra ferma.
CETO 5, energia dalle onde e acqua potabile
Entrato in funzione a febbraio 2015 a largo delle coste australiane di Garden Island, l’impianto ha lavorato efficientemente per oltre 10 mesi. In questo tempo le boe hanno trasformato l’energia delle onde in elettricità pulita da destinare alla terra ferma. La Carnagie Wave Energy sostiene che l’impianto offra importanti vantaggi commerciali rispetto ad altri sistemi che producono energia dalle onde, a partire dal design modulare che permetterebbe soluzioni personalizzabili e facilmente scalabili. Senza contare che, il fatto che sia completamente sommerso, rende le attrezzature meno a rischio per danneggiamenti causati dalle tempeste e dall’erosione all’aria aperta. Ma la produzione di elettricità non è l’unico vantaggio offerto da questa tecnologia: l’acqua ad alta pressione pompata dal sistema può anche essere utilizzata per alimentare una centrale di desalinizzazione a osmosi inversa.. Ora però Carnegie aspira a boe più grandi e più efficienti che possano vantare una potenza di almeno un MW ciascuna. Queste nuova versione del sistema, già battezzato CETO 6 dovrebbe essere pronto per il 2017 e dovrebbe poter contare su unità galleggianti di ben 20 metri di diametro e contenenti al loro interno delle mini turbine idroelettriche, evitando quindi di dover inviare l’acqua ad una centrale elettrica a terra.