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Energia dalle maree: via libera al primo progetto UK di laguna

Il Governo dà parere positivo al progetto di Tidal Lagoon Power: ai consumatori costerà meno dell’energia nucleare

Energia dalle maree: via libera al primo progetto UK di laguna

 

(Rinnovabili.it) – Un “importante contributo” per l’approvvigionamento energetico del Regno Unito in grado di portare “significative opportunità economiche”. Così il governo britannico parla della tecnologia alla base della centrale elettrica della Tidal Lagoon Power, il primo progetto al mondo ideato per sfruttare l’energia delle maree di laguna. L’impianto dovrebbe vedere la luce nel 2021, nel Galles del Sud e più precisamente nelle acque di Swansea Bay. Qui, infatti, la società intende realizzare, a partire dal 2018, una scogliera artificiale di circa 9,5 km intorno alla baia, scogliera dotata di idroturbine in grado di funzionare con le maree in entrata ed in uscita.

Il progetto può contare da oggi anche sul pieno appoggio di Londra. Il governo aveva incaricato l’ex ministro all’energia Charles Hendry di effettuare una revisione per verificare se la tecnologia potesse essere economicamente sostenibile in Gran Bretagna e valutare l’opportunità o meno di sostenere il progetto finanziariamente. Nel suo rapporto di valutazione il parlamentare britannico ha promosso a pieni voti la centrale, sostenendo che possa svolgere un ruolo economicamente vantaggioso nel mix energetico, contribuendo alla sicurezza dell’approvvigionamento e riducendo le emissioni di carbonio.

 

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Per questo motivo Hendry ha chiesto al governo di procedere con i lavori, realizzando una prima centrale sperimentale. Le dimensioni sarebbero ancora contenute: a regime dovrebbe vantare una potenza di 320 MW e una produzione di energia per quattordici ore al giorno. Secondo la relazione, il costo medio per famiglia di un piccolo progetto come quello di Swansea Bay sarebbe di circa 31 pence (38 centesimi) all’anno per famiglia nel corso dei primi trenta anni, rispetto ai 24 pence richiesti dal nucleare. Dal canto loro, le centrali di sfruttamento delle maree dovrebbero avere un tempo di vita addirittura doppio rispetto ai reattori. “È meno di un litro di latte”, spiega Hendry. “Sono convinto che possiamo avviare una nuova industria e che possiamo farlo ad un costo accessibile per i consumatori”. L’idea è quella di realizzare nella baia gallese un modello da replicare su scala più ampia in altri sei progetti. Sommati insieme potrebbero avere una capacità totale di 17,6 GW, pari a circa il 30 per cento della capacità elettrica del paese.