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Energia dalle maree, perché non possiamo farne a meno

Energia dalle maree
Di Mindlessworker di Wikipedia in inglese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7950697

Studiati gli impatti dell’energia dalle maree sulla sicurezza del sistema energetico

(Rinnovabili.it) – Integrare la produzione di energia dalle maree nei piani di sviluppo offshore potrebbe migliorare significativamente la sicurezza energetica, con benefici per la rete, l’ambiente e l’economia. Lo sostiene un nuovo studio dell’Università britannica di Plymouth che ha valutato l’impatto dei generatori a flusso di maree (TSG) sul sistema energetico dell’Isola di Wight.

La contea si è data un obiettivo importante ai fini della transizione ecologica: generare dalle fonti rinnovabili tutta l’energia di cui ha bisogno, puntando ad un completo autoconsumo per il 2040. Il target potrebbe apparire a portata di mano visti gli appena 140mila abitanti dell’isola. Tuttavia ancora oggi la principale fonte elettrica del territorio è una centrale a gas e, ad esclusione di circa 80 MW fotovoltaici, la Contea non possiede altri impianti rinnovabili, né spazi illimitati dove realizzarli. Di contro è circondata dal mare. 

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Ecco perché il ricercatore Danny Coles e i colleghi della Plymouth hanno voluto indagare le potenzialità del moto marino. Il lavoro ha portato alla realizzazione di un nuovo modello di sistema energetico per le comunità remote (EnerSyM-RC) in grado di quantificare gli impatti dei TSG accanto a pannelli solari, turbine offshore e batterie. Il modello tiene conto della necessità di bilanciare domanda e offerta, del costo dell’energia dell’intero sistema e della copertura territoriale degli impianti. 

Il team ha così scoperto che l’installazione di 120 MW di generatori a flusso di maree per l’isola, accanto a 300 MW di nuova potenza verde (fv+eolico offshore), potrebbe migliorare del 25% il bilanciamento tra domanda e offerta rispetto ad uno scenario senza energia dalle maree. Inoltre potrebbe ridurre eventuali carenze e/o sprechi, migliorando l’utilizzo dello spazio totale del 33%.

“L’energia delle maree – spiega il dottor Coles – fornisce una fonte prevedibile e affidabile di elettricità rinnovabile che, se sfruttata, può integrare la variabilità del vento e del sole. A differenza di questi ultimi, le maree sono presenti ogni giorno dell’anno. I nostri risultati mostrano che l’adozione di una combinazione di tutte e tre le fonti può ridurre la dipendenza dall’energia importata e la volatilità dei prezzi”. La ricerca è stata pubblicata su Applied Energy (testo in inglese).

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