Il progetto della centrale elettrica marina Swansea Bay Tidal Lagoon sarà sostituito dal nuovo Dragon Energy Island, più “credibile e finanziariamente fattibile”
Nella baia gallese l’energia delle mare si fonde con l’edilizia modulare
(Rinnovabili.it) – Addio Swansea Bay Tidal Lagoon, benvenuta Dragon Energy Island. Per continuare a vivere, il progetto gallese per produrre energia dalle maree nella prima centrale “a laguna”, si stravolge completamente nella forma. Come? Dando spazio a nuova edilizia e sistemi energetici integrati.
Un’inversione a U quasi obbligata dopo la bocciatura della prima versione dell’impianto da parte del Governo britannico.
La proposta originale, del valore di 1,3 miliardi di sterline, era stata progettata per sfruttare l’energia mareomotrice nella baia di Swansea, nel Galles meridionale. Il progetto prevedeva la costruzione di una diga lunga 9.5 km, poco lontano dalla costa, all’interno della quale inserire 16 turbine bidirezionali in grado di sfruttare i flussi delle maree. A regime l’impianto avrebbe avuto una potenza di 320 MW, offrendo anche protezione costiera dalle tempeste e dalle inondazioni.
>>Leggi anche Energia marina, le maree possono fornire 1/3 della domanda elettrica<<
Ottimo sulla carta ma meno nella pratica. Nonostante Swansea Bay Tidal Lagoon sia stata nominata all’interno del Piano nazionale infrastrutture e abbia ricevuto l’appoggio finanziario del governo gallese, a giugno 2018 il Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale ha rigettato il progetto definendolo insostenibile sul fronte costo/benefici.
Ma per la baia gallese i sogni di sfruttare l’energia delle maree non si sono spenti. A rimpiazzare l’impianto scartato è oggi una nuova proposta sostenuta dal Consiglio di Swansea. Per migliorare le prospettive finanziare, Dragon Energy Island – questo il nome del nuovo progetto – unirebbe all’aspetto energetico anche quello urbanistico. Il design sarebbe infatti caratterizzato non più da una diga ma da un’intera isola galleggiante ospitante edifici commerciali e residenziali.
>>leggi anche Seasteading prende vita: nel 2022 la prima isola indipendente ed ecosostenibile<<
Secondo il rapporto di Holistic Capital, commissionato da una task force della Swansea Bay City Region, questa integrazione permetterebbe di risparmiare fino al 30% sui costi di capitale del piano lagunare originario, rendendo il progetto nel complesso economicamente sostenibile. “Nonostante il governo britannico non abbia appoggiato le precedenti proposte, non abbiamo mai perso la speranza di offrire un importante progetto per le rinnovabili a Swansea Bay”, ha affermato il consigliere Rob Stewart. “Un’enorme quantità di duro lavoro si è svolta dietro le quinte per sviluppare una nuova proposta che genererà energia pulita e verde per molte generazioni a venire”. Il progetto apre alla possibilità di includere anche impianti di produzione dell’idrogeno, un data center subacqueo, una centrale solare e impianti di stoccaggio.