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Energia dal mare, Italia seconda in Europa per investimenti pubblici

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Nuovo report dedicato all’energia dal mare

(Rinnovabili.it) – Cinque milioni di euro: questo quanto l’Italia ha investito, per il 2019, nell’energia dal mare. Una cifra che rende il bel paese primo per spesa pubblica tra le nazioni mediterranee e secondo a livello europeo. A confermare l’ottima posizione nazionale è oggi il progetto OceanSet 2020, iniziativa di ricerca che coinvolge anche l’italiana ENEA. Il progetto ha tre anni di tempo e un budget di 1 milione di euro per sostenere l’implementazione dell’energia dal mare in linea con il Piano strategico per le tecnologie energetiche dell’UE.

Stamane i partner dell’iniziativa hanno pubblicato il primo dei tre rapporti annuali in programma, dedicato ai progressi compiuti nel campo dalle nazioni europee. Il documento fa il punto su tecnologie e meccanismi di finanziamento dedicati all’energia dal mare e offre un’importante panoramica delle attività in 11 Stati membri.

Si scopre così che l’Italia è una delle nazioni più attive sul fronte dell’energia marina. Non solo è uno dei 6 Paesi ad aver adottato politiche specifiche per lo sfruttamento della risorsa ma, quando si tratta di finanziamenti pubblici, è seconda solo al Regno Unito.

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Nel complesso il report raccoglie alcune informazioni fondamentali per il comparto. Nel 2018 l’energia marina (onde, maree e “altro”) ha ricevuto finanziamenti per 26,3 milioni di euro dagli Stati membri. Le risorse hanno supportato un totale di 90 progetti, due terzi dei quali dedicati esclusivamente allo sfruttamento delle onde. Del totale, tuttavia, solo 12 progetti sono stati identificati come i più promettenti. In altre parole, vantavano un “Livello di Maturità Tecnologica” pari o superiore a 7 (TRL7+) su una scala da 1 a 9. E il test è avvenuto in un ambiente operativo reale. Scendendo di scala, invece, i prototipi italiani più promettenti nel 2018 erano 5, di cui 4 per le onde e 1 per le maree.

Energia dal Mare, quali i siti più promettenti?

Cos’altro ci dice il report? Che le potenzialità marine dell’Europa sono elevate. La disponibilità delle risorse è maggiore lungo la costa atlantica ma anche il mar Mediterraneo offre delle preziose opportunità. In questo caso, le aree più promettenti per lo sfruttamento del mondo ondoso sono le coste occidentali della Sardegna e della Corsica, il Canale di Sicilia e le aree costiere di Algeria e Tunisia. Qui, infatti, il flusso medio di energia oscilla tra i 10 e i 13 kW/m. Sul fronte dell’energia dalle maree, l’area ideale è lo Stretto di Messina; grazie alle correnti che l’attraversano, la produzione energetica potrebbe arrivare a 125 GW/h l’anno.

Il settore dell’energia dal mare in Italia sta entrando in una fase operativa, precommerciale, grazie alle attuali sperimentazioni di prototipi sviluppati da enti di ricerca come ENEA, CNR e RSE, università e grandi aziende energetiche nazionali” spiega Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio ENEA di Modellistica Climatica e Impatti. “Ora è necessario consolidare questa posizione attraverso una programmazione di medio termine dei finanziamenti pubblici alla ricerca e il supporto degli incentivi allo sviluppo di questo settore delle rinnovabili. E, a questo proposito, siamo in attesa del nuovo decreto FER2 che potrebbe dare un ulteriore grande slancio al nostro settore”.

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Leggi a qui il report completo sull’Energia dal Mare in Italia ed Europa

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