Nuovi prototipi per catturare l’energia blu di mari e fiumi
(Rinnovabili.it) – Un sistema per sfruttare “l’energia blu” piccolo, versatile e conveniente. Erano queste le caratteristiche cercate dall’ARPA-E, agenzia del Dipartimento statunitense dell’energia attraverso il programma SHARKS. L’iniziativa, lanciata a settembre 2020, si proponeva di sostenere con un fondo da 38 milioni di dollari la realizzazione di nuove turbine idrocinetiche. Apparecchi innovativi per design e funzionamento con cui produrre energia pulita in mari e fiumi.
“Grandi barriere tecniche e ambientali rendono gli attuali sistemi […] estremamente costosi”, spiega ARPA-E. “Questo programma mira a utilizzare le metodologie di co-progettazione e ‘progettazione per il funzionamento’ al fine di sviluppare turbine radicalmente nuove per applicazioni di marea e fluviali, che abbiano drastiche riduzioni di LCOE (costo dell’energia livellato)”. Sia su scala di micro-rete e che su quella industriale.
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Nonostante la parole turbina capeggi in bella vista sui documenti ufficiali dell’iniziativa, l’agenzia sta finanziando tecnologie differenti dai tradizionali impianti idrocinetici. Compreso il nuovo aquilone subacqueo, realizzato dall’Istituto di ricerca SRI.
Il prototipo, inspirato alle mante, è stato disegnato per “agitarsi” nelle correnti di marea e in quelle fluviali. Il cuore del sistema è un aquilone in schiuma e fibra di vetro. Un cavo estendibile lo ancora ad un generatore dotato anche di motore elettrico, a sua volta piantato nel fondale. La forza della corrente trascina l’aquilone in direzione del flusso mentre lo svolgimento del cavo produce energia elettrica che potrebbe essere immagazzinata in una batteria o immessa direttamente nella rete municipale. Una volta che l’aquilone raggiunge l’estensione massima del cavo, si richiude per offrire un profilo più snello alla corrente mentre il motore riavvolge il filo.
Sebbene il processo di recupero richieda un po’ di energia, i progettisti assicurano che l’importo sia molto molto inferiore a quello generato dal sistema. Secondo un rapporto su IEEE Spectrum, SRI mira a generare una potenza media di circa 20 kW per aquilone.
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Rispetto ad altri sistemi di sfruttamento dell’energia blu, in particolare quella delle maree, la macchina Manta è notevolmente più economica e più facile da installare. Inoltre il sistema può essere semplicemente riavvolto qualora vi sia la possibilità di interferire con le attività umane o la fauna marina nelle vicinanze.