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Missione Crescita, l’Europa parte dall’innovazione

Edilizia efficiente, rinnovabili, un’industria più sostenibile e un settore auto eco-friendly. Questi i campi dove l’innovazione può trovare terreno fertile per far germogliare il futuro dell’UE

“Una volta Winston Churchill ha detto: i pessimisti vedono difficoltà in ogni opportunità. Gli ottimisti vedono opportunità in ogni difficoltà. Voglio dirvi subito che faccio parte degli ottimisti”. Con queste parole Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Industria e Imprenditoria, ha fatto gli onori di casa alla Conferenza d’alto livello “Mission Growth” di Bruxelles. Quella che si è aperta stamane nella capitale belga è una giornata di riflessione, una giornata necessaria per fare il punto sulle nuove frontiere tecnologiche con cui avviare la rivoluzione industriale di cui ha oggi bisogno l’Europa. Riunendo allo stesso tavolo mondo politico e mondo aziendale, l’Esecutivo Ue ha avviato un dibattito sulle nuove idee per la strategia di crescita incentrata sull’economia reale e l’innovazione industriale con il dichiarato intento di promuovere il proprio ruolo di leader nello sviluppo tecnologico.

Come ha ricordato lo stesso Tajani, oggi servono norme e target comunitari che permettano a industria e investitori scelte in un quadro di riferimento stabile senza ostacolarne le possibilità intrinseche e allo stesso modo un migliore e più equo accesso ai mercati internazionali.. “Tra il 2008 e il 2009 – ha spiegato il vicepresidente della Commissione – i piani Usa e cinesi per rilanciare domanda interna e competitività hanno impegnato rispettivamente 780 e 500 miliardi di dollari, molti dei quali per promuovere green economy, ricerca e infrastrutture. Anche all’Europa ora serve un piano per la crescita ancora più ambizioso che acceleri la transizione verso un’economia più sostenibile e competitiva. Non si tratta di creare nuovo debito ma, al contrario, contribuire al risanamento dei conti utilizzando meglio le risorse”.

LA RICETTA DI TAJANI

Per aprire le porte dello sviluppo la chiave è focalizzarsi sull’innovazione e su una serie di settori in grado di trainare il vecchio continente fuori dall’attuale crisi economica. A partire ovviamente da un settore industriale più sostenibile “Il miglioramento dell’efficienza é essenziale per sicurezza d’approvvigionamento e competitività industriale. Ma i progressi fatti non bastano. Secondo stime recenti, ogni punto di aumento di efficienza nell’uso delle risorse vale 23 miliardi e 150.000 nuovi posti. Questo potenziale va sfruttato come volano prioritario per la crescita”, commenta il commissario europeo.

La via per uscire dalla crisi passa anche per un maggior sostegno agli sforzi già messi in campi dalle PMI per innovare, aumentare la qualità e sostenibilità ed esportare. Secondo Tajani solo aumentando gli investimenti in efficienza, rinnovabili, riciclo o produzioni di beni e servizi green si possono creare al 2014 ben 2.3 milioni di posti di lavoro, in aggiunta ai 6,6 già creati in questi settori.

Altro settore chiave della nuova rivoluzione industriale è quello dell’auto che con i suoi oltre 12 milioni di posti lavoro è tra i maggiori investitori nel campo della R&S. “Alcuni studi stimano il valore del mercato UE, solo per l’auto elettrica, di 170 miliardi di euro e 110,000 nuovi posti entro il 2030”, ha ricordato Tajani annunciando che nella riunione conclusiva di Cars 21 del 6 giugno, verranno presentate le linee d’azione per una nuova strategia sull’auto.

Riflettori puntati anche sulle energie rinnovabili, ed in particolare sui settori emergenti come quelli del mini idroelettrico, delle turbine sottomarine, del solare a concentrazione, del geotermico o dei biocarburanti di seconda e terza generazione. “Nella sola Ue le rinnovabili hanno un tasso di crescita occupazionale dell’11% l’anno e si stima che gli addetti del settore saranno oltre un milione entro il 2020 con potenzialità fino a tre milioni; e un fatturato di 100 miliardi l’anno”.

Un ruolo cardine lo avranno infine le città, spiega il commissario Ue. Veri laboratori di nuove tecnologie si trovano a fronteggiare problemi che possono esser trasformati in vere e proprie opportunità.  “Energia, edifici, trasporti, illuminazione, gestione dei rifiuti o dell’acqua, dovranno diventare più sostenibili. Al cuore del mutamento, le reti intelligenti, vero sistema nervoso della città del futuro frutto del matrimonio tra tecnologie digitali, applicazioni satellitari e reti elettriche”. Nell’estate 2012 la Commissione presenterà una comunicazione sulle sue idee per la promozione dell’edilizia sostenibile nell’Unione.

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