Spalma incentivi, fine dei sussidi alle fer elettriche, Conto Termico: questi alcuni dei temi affrontati dal Viceministro allo Sviluppo nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla green economy
NO A TAGLI RETROATTIVI Tra le questioni più scottanti in riferimento alle green energy italiane c’è ovviamente il dibattuto provvedimento spalma-incentivi per il fotovoltaico, decreto ministeriale ancora in corso di definizione ma che ha allarmato il settore dell’energia pulita fin dalle prime indiscrezioni trapelate. Una misura di cui De Vincenti sottolinea il carattere volontario e “un approccio, comunque, che non comporterebbe tagli retroattivi del volume complessivo degli incentivi, ma piuttosto una ridefinizione dei tempi di erogazione dell’ammontare complessivamente spettante”. Il tutto, promette il Viceministro, mantenendo un dialogo aperto con operatori economici e finanziari.
L’ALLARME PER LE FER ELETTRICHE Altro tema affrontato durante l’audizione, quello della paventata fine dei sussidi alle rinnovabili elettriche differenti dal fotovoltaico. Un allarme, quello diffusosi tra gli operatori del settore, definito da De Vincenti “eccessivo”. “Alcuni commentatori hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che il tetto di 5,8 miliardi di euro sia raggiunto entro l’anno, per effetto di due cause: l’impegno di spesa che conseguirà alla terza procedura di aste e registri e il concomitante (e atteso) calo del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. […] In ogni caso, terminato questo primo periodo di applicazione delle nuove modalità di incentivazione, subito dopo l’estate si tireranno le somme e si valuterà il da farsi per il futuro”.
Da rivedere in parte anche il Conto Termico. “In questa fase di avvio è emersa la necessità di introdurre dei correttivi allo strumento, soprattutto di tipo procedurale, che consentano un accesso più agevole soprattutto alle P.A., sono significative le ricadute potenziali del Conto termico sulle imprese delle costruzioni e della termo meccanica”.