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Mercato del gas: norme UE estese anche ai gasdotti provenienti da Paesi terzi

Via libera formale dal Parlamento Europeo alle nuove regole sul mercato del gas. Buzek: “Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza energetica nel nostro continente”

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Le nuove norme UE per il settore del gas prevedono accesso di terzi, separazione proprietaria, tariffe non discriminatorie e trasparenza

(Rinnovabili.it) – Le norme Ue per il mercato del gas saranno applicate fino alle frontiere, interessando dunque anche i gasdotti provenienti da Paesi esterni al Blocco. È quanto previsto dalla nuova direttiva comunitaria, approvata oggi in via definitiva dal Parlamento Europeo, e revisione della vecchia 2009/73/CE. Il provvedimento in questione, su cui a breve si avrà anche il voto del Consiglio dell’UE, era stato proposto dall’esecutivo a novembre del 2017 con l’obiettivo di garantire certezza giuridica agli operatori e maggiore competizione nella fornitura di gas. Da molti l’aggiornamento legislativo era stato interpretato come la risposta di Bruxelles al progetto Nord Stream 2 guidato dalla russa Gazprom, a cui la Commissione europea si è opposta pubblicamente fin dall’inizio.

 

La nuova direttiva infatti conferisce all’UE una competenza esclusiva sugli accordi su nuovi gasdotti fra l’UE e Paesi terzi, anche per la concessione di deroghe. Nel dettaglio la revisione rende le disposizioni chiave della direttiva sul gas (2009/73/CE) immediatamente applicabili a quelle parti dei gasdotti, provenienti da Paesi terzi, che rientrano nel territorio dell’UE. A cominciare dalla garanzia che la proprietà di tali infrastrutture sia separata da quella dell’approvvigionamento di gas. Viene inoltre chiarito che tutte queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-UE) o il progetto NordStream2.

 

La Commissione può tuttavia autorizzare lo Stato membro in cui si trova il primo punto di entrata del gasdotto ad avviare dei negoziati per la fornitura di gas da un nuovo gasdotto proveniente da un Paese terzo, a meno che non lo ritenga in contrasto con il diritto comunitario o pregiudizievole per la concorrenza o la sicurezza dell’approvvigionamento. “D’ora in poi, tutti i gasdotti provenienti da paesi terzi, compreso il NordStream 2, dovranno rispettare le norme UE: accesso di terzi, separazione proprietaria, tariffe non discriminatorie e trasparenza – spiega il relatore Jerzy Buzek (PPE, PL) – Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza energetica nel nostro continente. Questo è sempre stato l’obiettivo principale del Parlamento europeo e sono lieto che sia stato raggiunto”.