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Mercati delle rinnovabili: addio sussidi, è l’era dei PPA

Nonostante il drastico taglio degli incentivi la Repubblica popolare continua ad essere la preferita degli investitori. Seguono Stati Uniti, Francia, India e Australia

Mercati delle rinnovabili

 

Ernst & Young classifica i primi 40 mercati delle rinnovabili a livello mondiale

(Rinnovabili.it) – Il settore globale dell’energia pulita sta entrando in una nuova fase di crescita senza sussidi A confermarlo è l’aggiornamento del Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), la classifica dei primi 40 mercati delle rinnovabili nel mondo redatta da Ernst & Young (EY). La 53ª edizione dell’Indice lascia poco spazio alle sorprese ma individua trend interessanti, dalla progressiva eliminazione degli incentivi alla diffusione dei PPA (purchase power agreement), i contratti di compravendita a lungo termine. “In questo ambiente più complesso e privo di sussidi, gli sviluppatori di energie rinnovabili devono lavorare più duramente e in modo più intelligente per trovare la certezza delle entrate di cui hanno bisogno per finanziare o monetizzare i loro sforzi – spiega Ben Warren, Responsabile finanziario aziendale EY Global Power & Utilities e Chief Editor di RECAI – L’Europa ha aperto la strada con i primi progetti non sovvenzionati in aree con buone risorse rinnovabili, e oggi sono in fase di sviluppo molteplici progetti nei paesi nordici, nel Regno Unito e in Spagna, supportati da investimenti privati ​​e PPA aziendali”.

 

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Senza il supporto degli incentivi statali, infatti, i progetti sono costretti a darsi battaglia in gare ed aste dove prevalere unicamente per i loro meriti economici e ambientali. Questa nuova fase significa tuttavia nuove preoccupazioni. Tradizionalmente, la sovraesposizione di capitale e il ritardo nella costruzione sono stati i maggiori fattori di rischio. Nel caso di progetti rinnovabili senza sussidi, tuttavia, il rischio si lega ai prezzi all’ingrosso dell’energia e agli squilibri di mercato.

 

Questo elemento spiega il perché stiano divenendo sempre più popolari i contratti di acquisto di energia (PPA) aziendali, un tipo di transizione che grazie ad un prezzo fisso concordato su periodi di tempo ventennali permette agli operatori di affrontare il rischio commerciale a lungo termine. I purchase power agreement aziendali sono cresciuti in maniera esponenziale lo scorso anno all’interno di diversi mercati delle rinnovabili. Secondo il rapporto RECAI, nel 2018 questo tipo di contratto ha supportato 13,4 GW di generazione energetica pulita, più del doppio del 2017. “Per il mercato delle energie rinnovabili nel complesso un futuro senza sussidi governativi è un futuro di invulnerabilità agli improvvisi cambiamenti nella politica, o alle modifiche retroattive delle tariffe – ha aggiunto Warren – Sarà piuttosto un futuro in cui le forze del mercato impongono la disciplina, guidano l’efficienza e accelerano le riduzioni dei costi permettendo al settore di reggersi sui suoi piedi

 

 

La classifica dei mercati delle rinnovabili più attraenti per gli investitori

L’indice, come dice il nome stesso, offre ovviamente una panoramica dei mercati più attraenti per gli investitori. La Cina e gli Stati Uniti rimangono rispettivamente al primo e al secondo posto nella classifica, mentre la Francia sale di due posizioni occupando così il terzo posto del podio grazie al nuovo focus sulla capacità eolica in mare aperto e il raddoppio degli obiettivi annuali l’onshore. Seguono India e Australia. L’Italia si deve accontentare di una 18esima posizione, in crescita però di un posto rispetto al 2017. Altri importanti avanzamenti in classifica sono stati registrati in Corea del Sud (24° posizione, 7 posti in più) e Vietnam (26°, +17) che hanno compiuto importanti passi avanti con i loro piani rinnovabili. La Norvegia (36°, +9) e la Finlandia (39°, +3) si stanno riprendendo con nuovi investimenti pianificati sostenuti da accordi PPA in un ambiente quasi completamente privo di sussidi. Tra i Paesi in perdita di attrattività, appare il Messico (19°, -6) e Taiwan (33°, -6), entrambi sofferenti a causa delle maggiori incertezze politiche.

 

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