Il gruppo di esperti istituito dall’UE avrebbe esagerato le previsioni sulla domanda di gas allo scopo di ottenere finanziamenti per grandi opere
Così l’industria del gas influenza le politiche europee
(Rinnovabili.it) – C’è un forte odore di gas nelle stanze di Bruxelles dove si decidono le sorti della transizione energetica. Forse perché a scriverne le linee guida sono proprio esponenti delle imprese che hanno interessi nel settore. È la denuncia di Friends of the Earth Europe, contenuta nel rapporto “Nascosti in piena vista: come l’industria del gas influenza la politica energetica europea”. In base al dossier redatto dall’organizzazione ambientalista, vi è un’infiltrazione profonda delle lobby fossili nel processo decisionale dell’Unione, testimoniato dal ruolo dell’European Network of Transmission System Operators for Gas (ENTSOG) nel definire il futuro dell’energia nel vecchio continente.
Il gruppo è stato istituito dalla Commissione Europea, ma è composto in gran parte da portatori di interesse dell’industria, tra cui grandi compagnie come Engie, Enagas e OMV.
Secondo Antoine Simon, attivista di FoEE, «l’Europa ha disperatamente bisogno di abbandonare la sua dipendenza dai combustibili fossili, ma la lobby del settore si è conficcata in profondità nel cuore del processo decisionale europeo. ENTSOG ha costantemente esagerato le stime sulla domanda di gas, convincendo l’Unione Europea a pompare denaro in progetti inutili che costringeranno l’Europa ad utilizzare combustibili inquinanti per altri decenni».
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Il rapporto raccomanda alla Commissione di sviluppare un proprio sistema interno e oggettivo per elaborare i dati sulla futura domanda di gas e la capacità della rete. Inoltre, raccomanda di rimuovere il gruppo ENTSOG dal suo ruolo attuale definito dallo statuto del regolamento TEN-E. Oggi, il network di imprese è la fonte primaria di informazione per Bruxelles sulle previsioni di domanda. Negli ultimi tre anni, i suoi membri hanno ottenuto un miliardo di euro di finanziamenti sotto l’etichetta dei “progetti di interesse comune”, ma le previsioni si sono rivelate sbagliate anche di 30 punti percentuali. Lo stesso ENTSOG ha contribuito ha definire quali di queste grandi opere dovevano avere la priorità, evidenziando un conflitto di interessi che Friends of the Earth chiede di sanare.
«C’è un evidente conflitto di interessi grazie a cui la lobby del gas persegue il suo scopo di garantirsi futuri profitti», spiegano gli ambientalisti. Tutto ciò avrebbe ricadute pesanti sugli investimenti nelle rinnovabili. «Dobbiamo concentrare gli investimenti sul risparmio energetico e sulle energie pulite per evitare gli impatti più devastanti del cambiamento climatico», avverte l’organizzazione.