L’intervista di Rinnovabili.it a Lorenzo Giorgi di LITER OF LIGHT ITALIA
(Rinnovabili.it) – Con LITER OF LIGHT basta una semplice bottiglia di plastica, dell’acqua e della candeggina per illuminare gli angoli bui del mondo!
Una tecnologia totalmente ecosostenibile attenta alla crescita delle comunità, che ha portato l’innovazione scientifica a servizio di uno sviluppo autonomo e sostenibile del villaggio globale: il sogno realizzato da Liter of Light.
LITER OF LIGHT AT NIGHT
Nel 2002 il meccanico brasiliano Alfredo Moser ha inventato un sistema per portare un’illuminazione diffusa negli angoli più bui delle abitazioni.
Si tratta del bottle bulbs, cioè una bottiglia di plastica trasparente riempita d’acqua, alla quale vanno aggiunte due capsule di candeggina per evitare la formazione di alghe al suo interno. La bottiglia viene fissata al tetto attraverso un foro sigillato con della resina per prevenire perdite. Utilizzando la rifrazione dell’acqua si riesce a fornire un’illuminazione equivalente a quella di una normale lampadina da 55W. L’idea di utilizzare questa tecnologia a scopo sociale nasce nelle slums delle Filippine nel 2011 grazie a My Shelter Foundation e prende il nome di LITER OF LIGHT.
Ma la vera innovazione per i Paesi in via di sviluppo sarà LITER OF LIGHT AT NIGHT, nato dalla collaborazione fra My Shelter Foundation e il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Santo Tomas nelle Filippine. Esso prevede l’installazione di un pannello solare da 1W collegato ad un Led con una potenza di 1W ed un voltaggio di 3,2V. La batteria scelta per questo dispositivo è una batteria al litio da 3,7V ricaricabile.
Durante il giorno la lampada irradierà la luce attraverso il sistema classico Liter of light. Il led si accenderà automaticamente al calare del sole grazie ad un sistema di interruttore “automatico notte” presente all’interno del circuito . Questo automatismo eviterà il rischio di deterioramento del classico interruttore, che dopo diversi cicli ON – OFF potrebbe smettere di funzionare. Inoltre l’interruttore automatico riduce l’intervento dell’ utente sul funzionamento della lampada e quindi ne aumenta l’affidabilità.
COME FABBRICARE LITER OF LIGHT
L’accesso all’energia elettrica è una prerogativa indispensabile per garantire i diritti fondamentali legati alla dignità umana ed è una risorsa centrale per lo sviluppo e la realizzazione di progetti ecosostenibili. Spesso nei Paesi in via di sviluppo, molte delle abitazioni private situate nelle zone rurali sono prive di un collegamento alla rete elettrica. Mentre nelle periferie delle Metropoli è sempre più frequente la pratica della creazione di reti illegali che sottraggono l’energia elettrica alle reti pubbliche locali; una pratica molto pericolosa e rischiosa poiché richiede la manomissione di cavi elettrici e di trasformatori che trasportano energia ad alta tensione. Ancora oggi 1.3 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’energia elettrica.
Il programma SE4ALL (Sustainable Energy for All), avviato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, a metà del 2012 continua a tenere alta l’attenzione mondiale sul tema e costituisce un cappello sotto il quale si declinano tre temi centrali della sfida energetica globale: accesso all’energia, efficienza energetica, energie rinnovabili.
La situazione dal 2012 ad oggi è rimasta pressochè invariata. Miglioramenti sensibili si sono riscontrati soltanto in America Latina e nell’area dei Paesi asiatici, trainati da Cina e India. La situazione più critica e drammatica rimane quella africana e in particolare quella delle regioni Subsahariane, dove solo l’8% della popolazione rurale ha accesso all’elettricità e il tasso di crescita della popolazione nei prossimi anni supererà quello di espansione delle reti, lasciando 645 milioni di persone senza energia. Questo pone importanti interrogativi riguardanti non soltanto l’impatto di questa crescita sullo sviluppo economico, ma anche l’etica e l’uguaglianza sociale. Sarebbe opportuno che in queste aree l’energia necessaria fosse garantita dalle istituzioni pubbliche locali o, in assenza di un loro intervento efficace, dagli aiuti umanitari internazionali.