Il governo presenterà alla Corte Suprema, entro il 30 giugno 2018, una proposta per bandire l’uso del pet coke su tutto il territorio indiano
L’elevato contenuto di zolfo rende il coke petrolifero un combustibile fortemente inquinante
(Rinnovabili.it) – Stop all’uso del coke petrolifero come combustibile. È quanto ha in mente di attuare l’India, a livello nazionale, come mossa per ripulire l’aria del Paese. Una decisione cha fa seguito alla sentenza in materia della Corte Suprema: lo scorso anno i magistrati indiani, a causa degli alti livelli di inquinamento atmosferico, avevano vietato l’uso e la vendita di questo carburante a Nuova Delhi e in tre stati intorno alla National Capital Region, ossia Uttar Pradesh, Haryana e Rajasthan (benché in pochissimo tempo il divieto sia stato allentato per i produttori di cemento).
Il coke petrolifero (o pet coke) è un carbone ottenuto dagli scarti della produzione del petrolio, molto più economico della sua controparte sedimentaria. Il suo alto potere calorifico lo rende un buon combustibile, ma l’elevato contenuto di zolfo ne fa, nel contempo, uno dei peggiori inquinanti. La sua domanda, in un’India sempre più affamata di energia, è talmente elevata che un’indagine della Associated Press ha scoperto che le aziende americane che non sono in grado rifilare questo combustibile ai propri compatrioti, lo stanno spedendo qui. Solo nel 2016, gli Stati Uniti hanno esportato oltre 8 milioni di tonnellate di coke petrolifero in India, una quantità circa 20 volte maggiore rispetto a quella di sei anni prima. A ciò si aggiunge, ovviamente, il pet coke indiano prodotto localmente.
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La decisione del governo è stata a lungo sofferta e la proposta arriva solo ora che sono stati consultati i ministri dell’Ambiente, dell’Energia e del Commercio di tutti gli stati indiani, esaminando le varie opzioni proposte.
L’idea finale è quella di estendere il divieto di Nuova Delhi in tutto il paese continuando però a consentirne l’utilizzo nelle industrie del cemento. I motivi di questa sorta di lasciapassare sono essenzialmente due: da un lato ci sono le preoccupazioni economiche, la sostituzione del pet coke con il carbone farebbe schizzare in alto i costi, dall’altro lato i tecnici sottolineano come emissioni di zolfo, rilasciate durante la sua combustione, vengano assorbite durante il processo di produzione cementizia, riducendo il problema ambientale. La proposta deve essere presentata alla Corte entro il 30 giugno.