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La ricetta del “green shift” per l’Asia-Pacifico

Per produrre 1 dollaro di PIL la regione utilizza un quantitativo di risorse tre volte maggiore rispetto al resto del mondo

(Rinnovabili.it) – I paesi della regione Asia-Pacifico potrebbero superare i vincoli dettati dalle risorse limitate, passando dall’attuale dipendenza dai tradizionali mezzi di produzione ad un’economia più verde e sostenibile. La ricetta per il “green shift” è scritta nel rapporto redatto congiuntamente dalle Nazioni Unite e dalla Banca Asiatica per lo Sviluppo (ADB). Secondo quanto emerge dal documento Green Growth, Resources and Resilience, oggi la regione per produrre 1 dollaro di prodotto interno lordo (PIL), utilizza un quantitativo di risorse tre volte maggiore rispetto al resto del mondo, e, in quest’angolo di mondo, lo sfruttamento dei beni primari è cresciuto del 50% tra il 1995 e il 2005. Allo stesso tempo, continuano a persistere diffuse condizioni di povertà e mancanza di servizi di base.

La soluzione al problema non arriverà, scrivono gli autori del report, dall’avanzare della tecnologia. Servono al contrario risposte mirate e strategie specifiche per promuovere e supportare economicamente le economie che utilizzano le risorse in modo più efficiente. “I paesi dell’Asia e del Pacifico sono stati in prima linea nell’implementare iniziative crescita economica sostenibile e  ora raccolgono i frutti degli investimenti fatti in ambito economico, sociale e ambientale”, ha detto Woo Park, direttore regionale dell’UNEP. Secondo Nessim Ahmad, direttore della divisione ambiente di ADB, con il mercato globale di beni e servizi verdi in rapida espansione e il giusto mix di politiche mirate ed investimenti, la regione Asia-Pacifico potrebbe portare il mondo verso un futuro più sostenibile. La relazione sottolinea che gli incentivi economici per promuovere gli investimenti nella protezione e nell’uso efficiente delle risorse sono fondamentali, ma è anche necessario agire su altri fronti che comprendano un quadro politico integrato.